Salviamo il Convitto Nazionale Telesio!

Il cittadino Francesco De Falco s’appella alle istituzioni e alla città tutta per bloccare lo scempio che dura da un po’ di tempo

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    “La Salita del Liceo è preclusa a pedoni e veicoli da dieci anni per il restauro del Convitto Nazionale Bernardino Telesio, con disagi pesantissimi per i residenti del quartiere. La copertura – scrive Francesco De Falco, cosentino nato e sempre vissuto vicino al Convitto – è stata smantellata quasi subito, così come parte della sottostante soletta, rendendo ancora più vulnerabili le strutture, private per anni di ogni protezione. L’acqua piovana penetra liberamente all’interno. Le aule, che si intravedono sulla balconata, in mezzo alle impalcature, sono spesso trasformate in piscine, come le parti di solaio non sfondate.

    La grande macchia di umidità sul muro esterno, restaurato in precedenza, testimonia di come si possa cercare distruggere un pezzo della nostra storia fingendo di recuperarlo. Naturalmente, i lavori sono fermi da oltre un anno. Non se ne conosce il motivo.” Ho vissuto in questo luogo del centro storico per dieci anni. E’ ancora una delle istituzioni culturali della città gestito con cura dal rettore Trecroci e dal suo vice Cribari e dai loro collaboratori. Di recente con gli ex convittori giunti da ogni parte d’Italia ci siamo ritrovati nel nostro convitto e abbiamo provato sconcerto per come sia ferito e lasciato nell’incuria da chi di dovere. Se ognuno di noi non chiede conto di ogni pezzo del centro storico per Cosenza Vecchia è già scritta una brutta fine.

    Come singolo cittadino – continua De Falco – chiedo pubblicamente al presidente della Provincia di Cosenza il motivo del blocco dei lavori e di intervenire per recuperare il tempo perduto. Alle autorità politiche di ogni colore chiedo di intervenire per fermare questo scempio. Ai media locali supplico di dare spazio alla vicenda chiedendo soluzioni. Ai cosentini che amano la loro città chiedo di far sentire la loro voce, fosse solo con una testimonianza social, per risolvere questa vicenda che rischia di distruggere un luogo che da secoli si erge nel nostro amato centro storico. Facciamo presto – conclude – il Convitto Bernardino Telesio non deve morire.

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