Se fossi Federico Buffa penserei ad una storytelling sul Cosenza calcio

Il fenomeno calcio a Cosenza è da valutare (di Federico Francesco Guzzi)

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In una semifinale playoff per la serie B, addirittura 20.0000 persone. Questi numeri non si vedono neanche in Serie A, figurarsi nelle altre categorie. Donne, ragazzini, tutti, davvero tutti, allo stadio. Fenomeno di aggregazione, a Cosenza diviene fattore culturale, aggregante, che travalica l’aspetto calcistico. Ricordo quando studiavo a Bologna, negli anni della serie B, gli amici che da Cosenza passavano le domeniche da Bologna, per poi raggiungere Verona, Padova, Ravenna. I colori rossoblù hanno un fascino particolare, non solo in città ma anche (e soprattutto) nella vasta provincia. Il fascino è alimentato (anche) dalle esperienze negative (la mancata promozione in serie A per la classifica avulsa), i tragici fatti di Bergamini e Catena, la morte assurda del mito Gigi Marulla. Ci sono delle squadre, degli eventi, che nel bene e nel male fanno storia, una di quelle è il Cosenza. Federico Buffa – il “cantastorie” assoluto dello sport – potrebbe farci, con tutto il fascino della sua storytelling, una trasmissione su sky. Alimenterebbe ancor di più – qualora fosse necessario – il mito Cosenza che ha accompagnato intere generazioni cittadine e che le accompagnerà ancora.

Fonte Corriere della sera

foto Francesco Greco

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