Sotto strozzo per prestiti di 100 euro: 14 misure cautelari per estorsione e usura VIDEO

Spagnuolo: E’ un’indagine che vessa il cittadino normale. Tra gli usurai anche persone insospettabili

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    Si rivolgevano agli strozzini anche per un prestito di 50, 100 o 200 euro necessari per fare fronte alle spese quotidiane. E’ lo scenario emerso dall’operazione dei Carabinieri che ha portato stamane all’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare a Cosenza. In particolare, tre persone sono finite in carcere, sei ai domiciliari e 5 hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’operazione è stata denominata “Fenerator”, ovvero, in latino, usuraio. Diciotto in tutto gli indagati. Gli arresti sono stati eseguiti nei comuni di Cosenza, Trenta, Rovito, Mendicino, Rende, Rose, Luzzi e Massafra da oltre 100 militari dell’Arma. Gli usurai applicavano tassi mensili fra il 10% e il 100%. Alcune delle 17 vittime identificate, pressate da una gravissima condizione di precarietà finanziaria e da esigenze di sopravvivenza delle loro attività economiche, avevano contemporaneamente contratto debiti con più usurai, nel tentativo di fare fronte alle incessanti sollecitazioni di pagamento saldando le posizioni debitorie piu’ impellenti.

    Le indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata da due commercianti, titolari di una gioielleria cosentina, e hanno permesso di documentare una rete di persone che elargivano a privati e commercianti deboli ed in condizioni di grave disagio economico prestiti a tassi usurari. Gli indagati, inseriti nel locale contesto criminale, come spiegato dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa, non esitavano a fare ricorso a ripetute minacce e ad atti di violenza fisica pur di incassare gli interessi derivanti dalla restituzione delle somme lievitate in maniera esponenziale. “Cosenza non è solo movida e divertimento, ma questa indagine ci mostra la miseria e la difficoltà, non delle persone marginali, ma di chi ha una vita normale e non riesce ad arrivare a fine mese, che riesce ad andare avanti solo ricorrendo al mercato usurario”.

    Lo ha detto il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo ” E’ un’ indagine sull’usura che vessa il cittadino normale, abbiamo registrato minacce gravi perchè non si è saldato un debito di 100 euro – ha detto ancora Spagnuolo – e questo ci da la misura di una realtà che solo il falso perbenismo borghese riesce ad occultare. Siamo partiti da una denuncia precisa di due persone che sono passate da una certa agiatezza economica a seri problemi – ha detto ancora il procuratore – e il dato è che bisogna denunciare, il reato d’usura può essere represso solo grazie alla denuncia del cittadino”. Uno scenario confermato dal procuratore aggiunto Marisa Manzini. “Emergono due dati in particolare e cioè che le vittime sono gente comune e che tra gli usurai troviamo soggetti con precedenti penali anche rilevanti, ma anche persone insospettabili. C’è gente sotto strozzo anche per 200 euro, che non può fare la spesa, e lo strozzo lo fanno anche gli impiegati”.

    Gli inquirenti, al riguardo, hanno riportato le frasi intercettate in una telefonata tra due persone coinvolte nell’operazione. Nel corso del blitz sono stati recuperati diversi assegni postdatati e il libro mastro dell’usura. Il provvedimento cautelare è stato applicato nei confronti di: Giuseppe De Rose, Leonardo Lucia e Salvatore Patì, finiti in carcere. Fernando Patitucci, Bartolomeo Bevilacqua, Pasquale Giudice, Alessandro Morrone, Francesco Di Sanzo e Francesco Abbruzzese, agli arresti domiciliari. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per Francesco Carbone, Giovanni Bruni, Massimo Bevilacqua, Saverio Angelo Marsicano e Angelo Cozza. Nel corso dell’ordinanza cautelare i carabinieri hanno trovato assegni postdatati ed elenchi di client con accanto le cifre da riscuotere

    Foto di Francesco Greco

     

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