Sgomberi in città. L’associazione culturale ‘La Kasbah’ sostiene il Comitato Prendocasa

Esprimiamo solidarietà al Comitato e ci auguriamo che il sindaco si faccia carico delle speranze di uomini, donne e bambini che abitano all'interno degli stabili, avviando un tavolo interistituzionale

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    “La notizia diffusa qualche giorno fa dal Comitato Prendocasa a seguito dell’incontro in Prefettura in cui è stata loro comunicata la volontà di sgomberare gli stabili di Via Savoia e dell’Hotel Centrale, ci lascia assai perplessi! Questi due luoghi sono abitati da singoli e famiglie che nella nostra città non hanno la possibilità di accedere ad una casa pur avendone tutto il diritto. L’assoluta mancanza di una politica abitativa strutturale e non emergenziale è il frutto di decenni di speculazione da parte della classe politica a danno di quanti vivono la precarietà ed il mancato accesso a politiche di welfare. Per troppo tempo, a Cosenza, l’accesso alla tanta agognata casa popolare da parte degli ultimi è stato ostacolato da un sistema clientelare creato ad arte dalla politica”.

    Lo si legge nella nota dell’associazione “La Kasbah”. “Il risultato è sotto gli occhi di tutti: stabili abitati da non aventi diritto e spesso gestiti dalla malavita locale con il beneplacito di chi, invece, ne dovrebbe controllare la gestione; liste bloccate da anni e innumerevoli stabili di proprietà pubblica abbandonati a se stessi e che invece potrebbero soddisfare il bisogno di molti. La retorica del vecchio governo, oggi, è confermata dal quello appena formatosi targato Lega e M5S, che con il pretesto del ripristino della legalità toglie quel briciolo di speranza a quanti per avere un tetto sulla testa sono stati giustamente costretti ad occupare abusivamente gli stabili vuoti presenti in città. Allora una domanda da porre alle Istituzioni è d’obbligo: come mai il ripristino della legalità parte sempre dai più deboli? Perché gli organi preposti, in cinquant’anni di gestione del patrimonio abitativo pubblico, non hanno mai fatto luce sulla compravendita abusiva delle case popolari?

    Perché i cosiddetti Fondi Gescal sono stati utilizzati per costruire un’opera pubblica dalla dubbia utilità quando invece, se fossero stati utilizzati per il loro vero scopo, avrebbero quantomeno soddisfatto l’emergenza abitativa di centinaia di persone? Esprimiamo solidarietà al Comitato Prendocasa e ci auguriamo che il sindaco Mario Occhiuto si faccia carico delle speranze di uomini, donne e bambini che abitano all’interno degli stabili, avviando un tavolo interistituzionale che si ponga come obiettivo la risoluzione del problema senza l’utilizzo della forza, perché lo sgombero delle occupazioni aprirebbe una crisi sociale senza precedenti in una città che conserva ancora intatti i valori della solidarietà e dell’accoglienza. Le occupazioni non si toccano!#cosenzaresiste”.

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