Rigenerazione dei beni comuni urbani. I comitati ringraziano sindaco e consigliere De Rosa

Il documento della collaborazione tra cittadini e amministrazione è stato approvato nella scorsa seduta del consiglio comunale

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    “Il Comitato di cui sono referente – commenta l’architetto Giulia Ariani – con circa 80 adesioni di residenti nel Centro Storico di Cosenza, nasce circa due anni fa per cercare risposte al crescente disagio di questa parte di città, ponendosi come obiettivo quello di creare un rapporto costruttivo tra cittadini e istituzioni, secondo il principio di sussidiarietà, creando comunità e quei rapporti di vicinato ormai persi nel sentimento, diffuso, dell’indifferenza sociale”. L’arch. Ariani si dice convinta che debba essere la comunità locale che deve rimettersi in cammino ricercando e sperimentando forme e modalità per essere protagonisti nella rigenerazione dei contesti urbani. “Noi crediamo – continua la Ariani – che il metodo della partecipazione e della consultazione debba basarsi sul coinvolgimento attivo delle comunità locali, attraverso la co-partecipazione e co-progettazione di modo che le comunità si riapproprino dei loro spazi urbani, per favorire forme attive di partecipazione che risveglino anche lo spirito di appartenenza. In questa fase storica è fondamentale che vadano ricostruendosi le identità culturali facendo emergere i valori fondamentali di una comunità per evidenziarne le particolarità e mantenere vive le proprie radici. Creare comunità è il miglior modo per essere cittadini ed è indispensabile per difendere il nostro benessere materiale attraverso un rapporto costruttivo con le Istituzioni, avviando un processo democratico di collaborazione diretta, infatti con l’approvazione del Regolamento, saranno attivati dei “Laboratori di sussidiarietà” come spazi di condivisione coordinati dal Comune, a cui saranno invitati a partecipare, cooperative sociali, associazioni di volontariato sociali e culturali, cittadini e con quanti altri abbiano comunanza di obiettivi e voglia di mettersi in gioco e attivare i Patti di collaborazione che sono lo strumento di attuazione del Regolamento sui beni Comuni. Sono convinta che conviene prendersi cura dei luoghi in cui viviamo perché dalla qualità dei beni comuni, materiali e immateriali, dipende la qualità della nostra vita. Il tempo della delega è finito. L’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e solidali. La crisi infatti, impoverendo vaste aree della popolazione e creando incertezza per il futuro, alimenta il disprezzo per le Istituzioni e le regole della democrazia rappresentativa, considerata non più in grado di dare risposte ai bisogni ed alle paure della società rendendoci “Disabili Sociali”, oggi è cruciale rivitalizzare il senso di appartenenza alla comunità attraverso esperienze concrete di partecipazione alla vita pubblica, cittadinanza attiva, come la cura condivisa dei beni comuni lavorando per raggiungere una buona qualità della vita. Bisogna – conclude Giulia Ariani – investire sulla produzione, cura e rigenerazione dei beni comuni, anche per produrre quel capitale sociale che costituisce un fattore essenziale di sviluppo, sostenibile, intelligente e solidale”.

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