Randagismo, Miceli (M5S): il problema si è aggravato da quando c’è Manna

Sulla questione c'è chi pensa, come il sindaco, che si possa trovare soluzione solo ed esclusivamente realizzando un canile comunale

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    Niente di più sbagliato. Come abbiamo avuto modo di spiegare più volte – commenta Domenico Miceli, consigliere comunale pentastellato – il problema del randagismo per essere risolto ha bisogno di una serie di azioni congiunte e parallele che devono trovare attuazione subito nel nostro territorio e che la nuova struttura comunale può diventare un valore aggiunto solo nel momento di concretizzazione di buone pratiche culturali e amministrative.

    Buone pratiche che, come Movimento 5 Stelle, abbiamo proposto all’amministrazione in carica trovando una sponda anche da parte del Comandante della Polizia Municipale. Purtroppo, poi, niente è stato fatto al di la delle semplici dichiarazioni d’intenti. Pensiamo – continua Miceli – che sia necessario una maggiore diffusione della pratica dell’adozione, che veda il diretto coinvolgimento delle associazioni animaliste e dando la possibilità ai cittadini di conoscere gli amici a quattro zampe “stipati” nel canile, una maggiore e capillare azione di sterilizzazione, incentivi per tutti coloro intendano adottare un cane e prendersene cura nel migliore dei modi.

    Servirebbero già solo queste tre azioni per dare una svolta alla gestione di un problema e dimezzare i costi di una voce che pesa sulle casse del Comune per ben mezzo milione di euro l’anno. Ribadiamo la necessità di affrontare subito la questione in maniera razionale, senza cedere il passo al falso mito delle grandi opere quale panacea per tutti i mali. I cittadini rendesi e la popolazione universitaria – conclude – sono ormai stanche delle denunce giornaliere di attacchi e inseguimenti da parte di branchi in varie zone cittadine, sia centrali che periferiche. È arrivato il momento di dare un taglio agli sprechi e ripristinare buone pratiche anche a Rende.

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