Polemiche sulla tragedia del Raganello. Il sindaco di Civita: ‘Nessuno mai ha segnalato pericolosità’. Il Questore: ‘Verrà accertato tutto’

Le dichiarazioni di stamattina in merito all’eventualità che ci siano dei responsabili per quanto è accaduto

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    CIVITA (CS) – “Mai nessun cittadino o associazione hanno segnalato situazioni di pericolo all’interno delle gole del Raganello”. Lo ha detto il sindaco di Civita Alessandro Tocci in riferimento a prese di posizione di persone, anche del luogo, su presunte segnalazioni di pericolo e ordinanze da fare nell’area del disastro costato la vita a undici persone. “Tant’è che in ogni caso – ha aggiunto Tocci – vista la lunghezza e la molteplicità di accessi all’area da più parti e di più Comuni non se ne potrebbero spiegare le conseguenze”.

    “Verrà accertato tutto”. A dirlo è stato il Questore di Cosenza Giovanna Petrocca (nella foto), a Civita iper la visita del capo della Protezione civile Angelo Borrelli, parlando con i giornalisti in merito all’eventualità che vi siano dei responsabili per quanto accaduto nelle Gole del Raganello. “Non è detto – ha aggiunto – che non ci siano, non dico delle responsabilità, ma delle previsioni oppure delle regolamentazioni su questo aspetto. Ancora non lo sappiamo, ma verrà accertato tutto”. “Ancora non abbiamo parlato dell’accesso alle gole – ha aggiunto il Questore – ci sono state altre emergenze da discutere. Con il prefetto, con le altre forze dell’ordine e con la Protezione civile abbiamo cercato di ricostruire nei minimi dettagli la situazione e quello che è successo. Poi alla fine si tireranno le somme. Oggi probabilmente verranno restituite le salme. Il procuratore della Repubblica di Castrovillari darà in mattinata il nullaosta. Non sono previsti funerali collettivi, ogni famiglia porterà a casa propria i propri cari”. “Se c’è un problema di accesso alle gole? Quando si verifica una tragedia del genere – ha concluso Giovanna Petrocca – probabilmente, non dico problemi volutamente causati, però anche per una serie di circostanze, problemi ci possono essere. Questi verranno certamente accertati sia in sede penale che amministrativa”.

    “Aver salvato 33 vite, a fronte dei 44 coinvolti nella piena del torrente Raganello, può farci dire che la macchina dei soccorsi ha funzionato”. Lo ha detto il prefetto di Cosenza Paola Galeone. “E’ un risultato – ha aggiunto il prefetto – di cui possiamo essere fieri. Abbiamo fatto sistema”. “Vogliamo che il turismo continui in quest’area, in sicurezza. E’ l’impegno che ha preso il Governo delegando anche il prefetto con tutta la sua rete”. Lo ha detto il prefetto di Cosenza Paola Galeone, anche lei a Civita per la visita del capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli. “Ora – ha aggiunto il prefetto – siamo in una fase istruttoria di acquisizione della documentazione per renderci conto di cosa c’era, se c’era, e non è stata messa in pratica o non c’era per niente. Consentiteci di acquisire questi dati, dopo di che procederemo per un futuro sicuramente migliore. Le responsabilità per quanto accaduto fanno parte di un fascicolo già aperto che andrà avanti. Possiamo dire che il passato spetta alla Procura e il futuro spetta a noi”. “Se non ci sono provvedimenti della magistratura, e allo stato dell’arte non mi risulta che ce ne siano, penso che l’accesso di turisti nelle gole del Raganello continui”. Lo ha detto il prefetto di Cosenza Paola Galeone rispondendo ad una domanda dei giornalisti su eventuali provvedimenti di interdizione alle visite nell’area del disastro di lunedì. “Al momento – ha aggiunto il prefetto – ritengo ci siano le stesse condizioni di prima, ma ricordo che le condizioni meteo relative a quella giornata erano state diramate”.

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