Tragedia del Raganello. Galeone: ‘La natura in alcuni casi diventa matrigna’

Il prefetto di Cosenza ha ufficializzato i nomi delle vittime


La ribellione della Natura, ieri molto più fredda matrigna, che comprensiva e compassionevole madre. L’ eco della tragedia del Raganello, è ancora forte. Così, come lo sono le immagini che arrivano da Civita. Immagini che raccontano la paura, il dolore, la morte ma, che per fortuna, proiettano anche il coraggio, la bravura, la determinazione dei soccorritori. Uomini in divisa da super eroi che hanno salvato vite, scampate miracolosamente alla morte. Tragica, violenta, malvagia.

I segni della stanchezza, della fatica, del coraggio, sono disegnati sulle braccia, sulle gambe, sui volti dei vigili del fuoco, degli uomini della Protezione Civile, degli esperti del soccorso alpino, dei componenti di Calabria Verde, dei carabinieri e di tutti quelli che, sentendo la voce dell’emergenza, hanno risposto alla chiamata della vita. Una vita che vale una rinascita. Ed è proprio, pensando ai sopravvissuti, ai soccorritori, ai feriti che questa rinascita, vale ancora di più. Significa molto di più.

Senza dimenticare, però, chi non c’è più. “Si è chiuso il capitolo tragedia e poteva andare peggio. Immaginate se la macchina dei soccorsi non fosse stata così solerte. 23 persone messe in salvo e 11 feriti. Ora chiudiamo questa parte e poi ci dedichiamo al resto. Domattina il procuratore firmerà il dissequestro delle salme. Adesso è il momento del silenzio e del rispetto per le vittime. Lavoreremo affinché non ci sia una ricaduta negativa sul turismo e comprendere come gestire in futuro le escursioni”. Lo ha detto il prefetto di Cosenza Paola Galeone, che in prefettura ha incontrato i giornalisti e ufficializzato la lista delle vittime.

“La natura, come disse Leopardi, in alcuni casi diventa matrigna, vedremo se poi la natura è coadiuvata dall’uomo – ha poi aggiunto il prefetto Galeone – La moglie di Gianfranco Fumarola, una delle vittime, oggi ha detto al ministro Costa, e a noi istituzioni, mio marito è morto durante una gita a quarant’anni, adesso cosa sarà di noi? Noi cercheremo di esserle vicina anche dopo, perché la presenza del governo qui oggi non era solo un saluto ma un prendersi cura anche dopo”.

Mafalda Meduri

 

L’elenco delle vittime

Antonio de Rasis, nato a Trebisacce (Cosenza), il 24 ottobre 1986, residente a Cerchiara di Calabria;

Gianfranco Fumarola, nato a Martina Franca (Taranto) il 22 giugno 1975, residente a Cisternino (Brindisi), lascia la moglie e tre figli, due dei quali rimasti feriti nel torrente;

Antonio Santopaolo, nato a Napoli l’11 ottobre 1974

Carmela Tammaro, moglie di Antonio Santopaolo, nata a Napoli il 19 settembre 1977, residenti a Qualiano (Napoli), genitori di Chiara, la bambina di 8 anni rimasta ferita e trasferita al Bambino Gesù di Roma e di un’altra piccola rimasta illesa;

Maria Immacolata Marrazzo, nata a Torre del Greco (Napoli) il 26 agosto 1975, residente a Ercolano (Napoli), il cui marito ed il figli di 11 e 9 anni sono ricoverati in ospedale;

Carlo Maurici, nato a Roma il 20 gennaio 1983, residente a Roma;

Valentina Venditti, fidanzata di Carlo Maurici, nata a Roma il 16 aprile 1984, residente a Roma;

Paola Romagnoli, nata a Bergamo, il 17 maggio 1963, residenza sconosciuta, moglie del cittadino olandese rimasto ferito;

Miriam Mezzolla, nata a Taranto il 7 gennaio 1991, residente a Torricelle (Bari)

Claudia Giampietro, nata a Conversano (Bari), l’11 giugno 1987, residente a Conversano (Bari)