Tansi: ‘Devo fare tutto da solo, dalla gestione della sala operativa alle gravi emergenze’

Lo sfogo del capo della Protezione Civile, a corto di personale specializzato


Un uomo lasciato solo nel deserto della burocrazia e dell’organizzazione. Da quando Carlo Tansi ha preso la direzione della Protezione Civile, si è ritrovato a dover gestire emergenze. Non solo quelle di natura metereologica, non solo quelle catastrofiche determinate da collassi idrogeologico ma, quelle che deve affrontare nelle stanze del potere. Carlo Tansi, lunga esperienza sul campo, perfetta conoscenza della Calabria e profondo conoscitore di cosa vuol dire essere in prima linea, indossa la divisa della Prociv, come se fosse una pelle. Ci mette passione, orgoglio, entusiasmo e dedizione. Perché alla base della sua “missione” ci sono la difesa dei territori e la salvaguardia dell’incolumità pubblica. Ma, questa stessa dedizione, la perde., quando deve scontrarsi con le tante, troppe emergenze gestionali e organizzative.

È molto difficile prendermi in carico tutte le responsabilità – morali e non – di un sistema di prevenzione quasi completamente inesistente che riversa su una protezione civile regionale a corto di personale specializzato – nonostante le mie reiterate richieste in merito – un’insostenibile mole di lavoro per la gestione delle emergenze. Devo fare tutto da solo: dalla gestione della Sala Operativa alla gestione di gravi emergenze! A Civita, in occasione della tragedia del Raganello, ho dormito 4 ore in 2 giorni – scrive Tansi sul suo profilo social. Sempre più spesso mi sento di non reggere più il peso di queste gravose responsabilità e di mollare tutto”.

 

Mafalda Meduri