Operazione ‘San Valentino’. Organizzavano matrimoni fittizi a Cosenza – VIDEO

Le persone venivano captate agendo sulla loro miseria e difficoltà e per trecento euro si prestavano al matrimonio

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    “L’indagine parte dalla Campania e poi ha consentito di verifica che a Cosenza c’era un’organizzazione che ha favorito l’immigrazione clandestina, consentendo agli immigrati di ottenere i permessi di soggiorno tramite matrimoni fittizi”. È il commento del procuratore aggiunto della Repubblica di Cosenza Marisa Manzini, a margine della conferenza stampa sull’operazione denominata San Valentino, che ha documentato l’esistenza di un gruppo criminale che organizzava matrimoni fittizi tra cittadini extracomunitari e italiani per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. L’organizzazione, secondo l’accusa era composta da tre italiani, due uomini, posti ai domiciliari, e una donna, a cui è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per un matrimonio le donne pagavano fino a 7 mila euro e 5 mila gli uomini. “Tutto parte da alcuni controlli su persone immigrate nel 2016, a Salerno, da qui abbiamo individuato un soggetto che su Cosenza che si occupava della parte logistica e reclutava donne e uomini per matrimoni fittizi”. Ha chiarito il ten. colonnello Giancarlo Santagada, comandante Ros Salerno. “È una storia di miseria, – ha spiegato il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo – che porta alla luce un reato grave. Abbiamo ricostruito sette episodi e l’organizzazione dedita a questo tipo di reato. Le persone venivano captate agendo sulla loro miseria e difficoltà che per trecento euro si prestavano al matrimonio”.

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