Cosenza, funzionaria dell’Asp accusata di essersi appropriata di circa 300mila euro

La donna è una componente della commissione per le patenti. Avrebbe falsificato le firme di assegni che poi venivano versati nei suoi conti correnti

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    COSENZA – Una funzionaria dell’Asp di Cosenza di 61 anni è stata accusata di essersi appropriata di ingenti somme di denaro. Gli agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Cosenza hanno eseguito, nei confronti della donna, un’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare Interdittiva e di Sequestro Preventivo, emessa il 12 novembre scorso dal gip del Tribunale di Cosenza. La funzionaria, che svolge funzioni amministrative presso la Commissione Medica Locale per patenti di guida di Cosenza, secondo l’accusa, si sarebbe appropriata di 294.820 euro, sottraendoli da conti correnti postali intestati alla Commissione Medica Locale. L’indagine ha preso il via da una denuncia agli inizi del 2017, sporta dal Presidente della Commissione Medica Locale di Cosenza, il quale si era visto recapitare una verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, con contestuale contestazione per violazione di norme in materia fiscale, in particolare per quanto attiene il mancato versamento della ritenuta d’acconto per l’anno 2013. Le successive verifiche svolte dal Presidente della Commissione avevano indirizzato i sospetti sulla donna, che gestiva la documentazione contabile. Le indagini, durate complessivamente oltre un anno, hanno portato a raccogliere concreti ed oggettivi elementi a carico dell’indagata, che avrebbe, a partire del 2013, apposto la firma falsa del presidente della commissione su svariati assegni (quasi 200), che successivamente si era intestata quale beneficiaria, per poi versarli su un suo conto corrente. La somma distratta era fino ad allora di più di centomila euro. Ma ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare che il comportamento illecito dell’indagata risaliva a partire dal 2009. Il gip ha così disposto la sospensione della donna dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di 12 mesi e il sequestro preventivo, per equivalente, delle somme depositate su conti correnti bancari, di titoli di stato e di beni. Alla donna sono stati sequestrati due immobili a Cosenza, un’auto, un conto corrente e alcuni titoli a lei intestati.

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