Bullismo e Cyberbullismo, fenomeni in crescita e azioni da intraprendere

La rete, il web, i social, sono ormai parte integrante della vita dei giovani, tutta questa attività inerente le nuove tecnologie, porta nuove sfide, positive e negative, di questo si è discusso oggi a Cosenza presso il Palazzo di Giustizia

Più informazioni su


    Cosenza, Palazzo di Giustizia, all’interno della biblioteca Arnoni, si è svolto l’incontro promosso da AIGA, associazione italiana giovani avvocati, dal titolo “Bullismo e cyberbullismo: analisi del fenomeno, strategie di intervento e proposte di riforma. Fra i relatori spiccano i nomi della dottoressa Alessia Bausone, sensibile alle tematiche sui diritti civili inerenti l’aspetto giuridico e sociale. Insieme a lei, l’avvocato Morena Rapolla, esperta nella tutela dei diritti umani, Aurelia Zicaro Vicepresidente nazionale AIGA oltre alla signora Maria Catrambone Raso, originaria di Isola Capo Rizzuto, madre di Michele Ruffino, il ragazzo di 17° anni che il 23 febbraio scorso si è lanciato da un ponte ad Alpignano, in provincia di Torino, uccidendosi. Michele ha lasciato una lettera che è un urlo in questo mondo malato, che, a detta sua, non ascolta più, ma attraverso i social ormai alla portata di tutti, è pronto a giudicare e deridere chiunque. Questi alcuni passaggi della missiva lasciata a mò di testamento per giovani e adulti; «Perché per colpa di un vaccino ho dovuto sempre lottare, oltre che con la mia malattia anche con la gente che, non può capire e quindi iniziano a chiamarti “down”,”stupido”;”anoressico”, o ancora peggio quello che ogni tre passi cade. Ma anche quando cresci e inizi ad avere dei sogni inizia un altro problema, quello di non riuscire ad accettarti» questi alcuni stralci della lettera disperata. Dichiara Alessia Bausone; La rete, il web, i social, sono ormai parte integrante della vita dei giovani, tutta questa attività inerente le nuove tecnologie, porta nuove sfide, positive e negative, su quest’ultimo aspetto il “blue whale” il gioco che spinge i ragazzi al suicidio, sia a Cosenza che in Calabria, ha come evidenza delle competizioni macabre. Un fenomeno non legislativamente previsto in Italia ma altrove, come in Belgio, normato e evidenziato, in quanto questo “burattinaio invisibile” porta alla morte le sue vittime, con una violenza che è prima di tutto mentale, attraverso la sudditanza psicologica per poi arrivare a diventare fisica. Morena Rapolla invece, ha incentrato il suo intervento sui 70 anni dalla dichiarazione universale dei diritti, e precisa: Il bullismo ed il cyberbullismo, costituiscono ancora delle aggressioni, tanto feroci quanto ricorrenti. Occorre quindi fare rete, formando gli operatori del diritto oltre che tutte le parti sociali coinvolte al fine di creare un argine robusto contro questi fenomeni insidiosi. La mattinata è stata foriera di contributi e spunti di riflessione che ci ha portati alla considerazione di quanto ci sia ancora da lavorare. La dignità dell’individuo è il cardine sulla quale si fonda l’appena citata dichiarazione universale dei diritti umani e noi non smetteremo mai di ricordarlo in tutte le sedi necessarie”. Riprendendo alcuni passaggi della lettera di Michele, ricordiamo le sue struggenti parole d’aiuto di ragazzo che aveva dei sogni, come quello di diventare pasticcere e parlando sempre in terza persona, riferendosi a sé stesso, nelle sue ultime righe scrive: «Avrei voluto tantissimo conoscerti ragazzo, ma non ci sarà occasione»

     

    Riccardo Cristiano

     

    Più informazioni su