Morte del piccolo Cocò Campolongo, ergastolo per i due imputati

Dopo due anni di processo arriva la sentenza sulla strage di Cassano


COSENZA – La Corte d’Assise di Cosenza ha condannato all’ergastolo Faustino Campilongo e Cosimo Donato, ritenuti dagli inquirenti gli assassini della strage di Cassano, commessa nel gennaio del 2014, dove morirono Giuseppe Iannicelli senior, il piccolo nipote Cocò Campolongo e la marocchina Ibtissam Touss, compagna dell’uomo. I tre cadaveri furono ritrovati carbonizzati nei pressi di un casolare abbandonato in agro di Cassano il 19 gennaio del 2014.

Dopo due anni di processo, il collegio giudicante insieme ai giudici popolari, hanno emesso una sentenza severissima nei confronti dei due imputati che la Dda di Catanzaro inquadra come personaggi legati al clan degli “zingari” di Cassano all’Jonio. I due infatti avrebbero controllato la zona di spaccio di Firmo e Lungo, non volendo più subire le decisioni dello stesso Iannicelli senior, uomo che si sarebbe allontanato da tempo dagli “Abbruzzese”, dai quali non prendeva più la droga per rivenderla agli assuntori della zona. Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal procuratore aggiunto della Dda Catanzaro Vincenzo Luberto, Campilongo e Donato si sarebbero macchinati di quegli omicidi per scalare la gerarchia nel clan degli zingari della Sibaritide.

Entrambi, secondo quanto ricostruito dall’accusa, non volevano più sottostare agli ordini di Iannicelli per quanto riguarda lo spaccio di droga tra Cassano e Firmo. Gli avvocati difensori, inoltre, hanno aggiunto che la pubblica accusa ha portato in dibattimento più moventi, cosa che non poteva reggere in una istruttoria dibattimentale così delicata e importante.

M.M.

foto di Francesco Greco