Dall’eugenetica alle leggi razziali, gli approfondimenti per la Giornata della Memoria

Iniziativa a Ferramonti

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    “Le Leggi Razziali ed il coinvolgimento della scienza” è il tema che ha orientato gli interventi di questa giornata, lunedì 28 gennaio, presso il campo di Ferramonti, a cura della Comunità Ebraica di Napoli. Relazioni ed interventi che hanno evidenziato lo stretto rapporto tra la costruzione del campo di concentramento di Ferramonti e le scelte del governo fascista dirette alla persecuzione dei diritti e, successivamente, delle vite di stranieri e cittadini di religione ebraica. Seguite con grande attenzione da studenti provenienti da diverse scuole e dai cadetti della scuola di Carabinieri di Reggio Calabria, le relazioni hanno messo a fuoco nodi centrali della politica di accanimento contro gli ebrei e, in particolare, è stata sottolineata l’importanza di comprendere le dinamiche di quanto accaduto dal punto di vista dei contesti socio-culturali e politici per la responsabilità di persone in carne ossa e non per una vuota ideologia.

    Significative le testimonianze di Walter e Pina Brenner, figli di Gustav Brenner, internato a Ferramonti dopo aver affrontato gravi prove di resistenza nei campi di Buchenwald e Dachau. In particolare Walter Brenner ha auspicato che il campo diventi un luogo di cultura e di ricerca per le giovani generazioni. «Il campo di Ferramonti – ha detto tra l’altro il sindaco Roberto Ameruso nelle conclusioni – presenta peculiarità che non sono ancora del tutto note e che devono essere indagate come i rapporti di connivenza tra l’imprenditore che costruì il campo e il potere fascista». Oltre alle relazioni di Patrizia Spadafora, ricercatore Istituto Scienze Neurologiche-CNR sulle “Teorie sulla razza ed eugenetica” e quella sulle Leggi razziali di Anna Golotta, presidente dell’associazione “Virginia Holper Monis”, si sono registrati gli interventi del consigliere regionale Franco Sergio, nativo di Tarsia che ha auspicato una maggiore sinergia tra ente locale e regionale per lo sviluppo museale e culturale del Campo, e di Roque Pugliese, referente della Calabria e consigliere della Comunità ebraica di Napoli che ha ricordato il sacrificio compiuto dai carabinieri durante l’occupazione nazista e ha anche aperto la manifestazione con un momento liturgico in cui alla recita di un salmo è seguito il richiamo solenne attraverso lo chofar, l’antico strumento che ricorda il soffio divino della vita sugli uomini e che veniva suonato prima di entrare nelle camere a gas. Diversi i brani musicali del repertorio musicale ebraico suonati al pianoforte dai maestri Francesco e Vincenzo De Stefano, introdotti da Daniela Scuncia. L’iniziativa è stata prevista nell’ambito delle manifestazioni di commemorazione del Comune di Tarsia per la Giornata della memoria che si concluderanno il 2 febbraio.

    Francesca Rennis

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