Morte Lisa Gabriele, presto il nome dell’assassino

Dalla riesumazione del cadavere i medici sono riusciti ad estrarre ed isolare il Dna dell’assassino

 

 

 

Il corpo di Lisa Gabriele fu ritrovato 15 anni fa in un bosco di Montalto Uffugo, con accanto psicofarmaci, bottiglie di whisky e un biglietto di addio. All’inizio era stato catalogato come suicidio ma, qualche anno dopo, il caso è stato riaperto come omicidio per effetto di un esposto anonimo che la Procura di Cosenza ricevette, nel quale si descrivevano meticolosamente tutte le figure coinvolte nei  depistaggi, dopo il presunto delitto, tra cui anche un poliziotto con cui la ragazza avrebbe avuto una relazione.

A seguito della riapertura del caso, l’esame autoptico stabilì che la ragazza non aveva bevuto e non aveva assunto farmaci o droga ma sarebbe stata soffocata, forse con un cuscino, in un altro luogo e poi portata nel bosco a bordo di un’auto e abbandonata. Inoltre, la perizia calligrafica stabilì che il biglietto era stato scritto da qualcun altro, quel qualcuno che Lisa conosceva bene. Le indagini sul caso della morte di Lisa Gabriele sono proseguite senza sosta ed oggi le forze dell’ordine sono arrivate a stabilire che le bottiglie di whisky sono state acquistate in un supermercato lungo la statale 107 per Paola e che il farmaco ritrovato sulla scena del delitto è benzodiazepina, non facile da reperire senza prescrizione medica.

Da quanto si apprende, da fonti investigative, il profilo del Dna dell’assassino è stato isolato da particelle estratte sul corpo della ragazza che, probabilmente prima di essere soffocata, ha cercato di divincolarsi graffiando il suo aguzzino. Sarebbero diverse le persone interrogate nell’ultimo periodo, perché ritenute informate sui fatti e sulla vita della giovane e quasi certamente siamo vicini alla svolta. Ormai per l’assassino le ore sono contate e dopo 14 anni il cold case avrà un nome ed un volto.