Focolaio a Torano, il sindaco: “La diffusione del contagio non può essersi verificata soltanto nel giorno di Pasquetta”

L’obiettivo adesso è quello di avere in pochi giorni un quadro più completo possibile del numero dei contagiati

 

 

“La situazione è quella di un Comune blindato, anche se ancora noto parecchi indisciplinati: per chi non vuole rispettare le regole anche se ora queste sono state inasprite non cambia nulla”. Lo dice il sindaco di Torano Castello, Lucio Franco Raimondo. Ieri la Regione Calabria ha decretato la “chiusura” del Comune del cosentino perché nella Rsa Villa Torano, aperta da una ventina d’anni e dove finora non si erano registrati problemi di alcun tipo, improvvisamente si sono registrati più di 60 casi di contagio da coronavirus, tra pazienti e operatori sanitari. “Mancano ancora i tamponi fatti ieri, anche tra i familiari dei dipendenti, e la situazione potrebbe anche peggiorare, non lo nascondiamo, – dice il sindaco – perché, purtroppo, pare che tra Pasqua e Pasquetta ci siano stati parecchi contatti che non dovevano esserci, questa è la realtà.

“In questo momento i numeri che si alzano sono preoccupanti e l’obiettivo adesso è quello di avere in pochi giorni un quadro più completo possibile del numero dei contagiati perchè purtroppo i numeri fanno pensare che il tutto non si è sviluppato in uno o due giorni ma c’era qualcosa che covava da più giorni, da più settimane. Adesso dobbiamo assolutamente fermare il contagio, circoscrivere i contagiati, perché questo potrebbe essere il caso più grave in Calabria – dice ancora Raimondo – e adesso si deve assolutamente aumentare il numero dei tamponi, mi pare che ieri ne siano stati fatti 160, ma solo tra qualche giorno avremo il quadro complessivo della situazione. Si cercherà anche di portare tutti i positivi nella stessa struttura, forse un albergo – ci dice il sindaco – ma anche questa ipotesi non è ancora certa”. “E’ importante adesso capire quanto è ampio il contagio tra i gruppi familiari e amicali – dice Raimondo – e adesso più che mai è importante il distanziamento sociale, che rimane il primo punto, il primo modo di combattere la diffusione del virus“. “Questa è una struttura tra le migliori, consolidata, ma anche nelle migliori strutture può capitare un caso come questo – dice il sindaco – e solo dopo l’emergenza discuteremo anche di come sia potuto accadere”.

Il sindaco non solo ha preso le distanze dai vertici della struttura ma ha detto con estrema chiarezza che la diffusione del contagio non può essersi verificata soltanto nel giorno di Pasquetta come qualcuno vorrebbe farci credere.