Chiesa Bizantina in vendita a Santa Maria del Cedro

Il luogo di culto dedicato a Sant'Andrea ceduto col terreno. Il suo destino è sconosciuto come il suo passato

Più informazioni su


    Una chiesa di probabile origine bizantina messa in vendita con annesso terreno. O terreno messo in vendita con annessa chiesa di probabile origine bizantina. Come preferite. Accade a Santa Maria del Cedro. Da qualche giorno, un cartello indica la volontà dei proprietari del fondo di disfarsi di entrambi i beni. Nulla da eccepire, la proprietà privata è proprietà privata. Ma si dà il caso che un luogo di culto, peraltro di valore storico-artistico, dovrebbe essere patrimonio di tutti.

    La chiesetta di Sant’Andrea, così è denominata, è ubicata in Via Nazionale, proprio di fronte a Piazza San Pio; nel PSC viene qualificata come “Patrimonio edilizio di pregio o a carattere testimoniale”; per essere precisi, i suoi riferimenti catastali sono F. 12 p.lle 18; rudere, nessun vincolo, epoca di costruzione: anno 1000. Con molta probabilità, a molti era sfuggita l’importanza di quel rudere avviluppato dai rovi, al suo interno sono cresciuti persino degli alberi. Ma, ora che il terreno è stato ripulito, l’edificio salta agli occhi e la sua forma richiama immediatamente le fattezze di una chiesetta. A una navata, con tre absidi decorate a motivi floreali – se ne intravedono i resti negli affreschi colorati – , ai due lati ha altri spazi, presumibilmente dedicati uno al refettorio, l’altro alle celle dei monaci.

    Ci si chiede chi possa acquistare un terreno con una chiesa, se, chi lo acquisterà, possa o voglia eventualmente occuparsi anche del suo recupero, se non sia compito degli Enti acquisirlo, dal Comune al Ministero, se, infine, non sarebbe opportuno investire della questione la Soprintendenza. Di norma, un manufatto simile non dovrebbe rischiare di essere distrutto, ma non è raro imbattersi nelle contrade attorno ai nostri paesi in ruderi, che poi a uno studio attento dei luoghi si rivelano essere cenobi o eremi, completamente abbandonati all’incuria e all’oblio. Quasi tutti sono classificati con il toponimo, eppure nessuno se ne occupa, nessuno ha mai pensato finora di inserirli in un percorso storico-artistico-naturalistico, all’interno di un progetto di riqualificazione ambientale e offerta turistica di qualità. Stesso discorso potrebbe valere per la chiesa di Sant’Andrea a S. Maria del Cedro, visto che è vicina all’omonima torre, all’acquedotto di origine normanna e al più noto Castello di San Michele. E, infatti, dopo la nostra segnalazione, è arrivata puntuale la proposta del sindaco Ugo Vetere, che investirà il Ministero per il suo acquisto.

    Tania Paolino

    Più informazioni su