Schiuma sospetta alla foce del fiume Noce

La denuncia è di Italia Nostra Alto Tirreno Cosentino

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    Il fiume Noce, al confine tra Calabria e Basilicata, torna a destare preoccupazione. Non è ancora allarme ma da giorni è evidente un deposito continuo e di intensità variabile di materiale schiumoso lungo la sponda sinistra, in prossimità della foce. Italia Nostra, sezione Alto Tirreno Cosentino, ne ha documentato la presenza con una serie di fotografie e, nel contempo, ha richiesto un monitoraggio del corso d’acqua alla Regione Calabria, Dipartimento ambiente e territorio, e all’Arpacal, sia sulle acque del fiume che su quelle di transizione. Il Noce nasce dal Monte Sirino e attraversa il Parco Val d’Agri – Lagonegrese, per sfociare nel Tirreno tra Tortora, l’ultimo paese del versante tirrenico calabrese, e Maratea, in Basilicata. Negli anni passati è stato oggetto di attenzione degli ambientalisti e dell’associazione Libera lagonegrese per la presenza dell’impianto di depurazione San Sago. Il sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia, che all’epoca emanò l’ordinanza di chiusura dell’impianto, successivamente annullata dal Tar Calabria, che aveva accolto il ricorso presentato dalla ditta Ecologica 2008 srl, al telefono ci ha informati che proprio oggi sono stati effettuati i prelievi e si attendono quindi i risultati delle analisi. Non sembrerebbero liquami, in effetti, ma schiuma. Tuttavia, è alle porte la stagione estiva, sul litorale delle due regioni si riverserà un numero elevato di villeggianti, il turismo è l’attività economica prevalente nella zona e rischia di essere compromessa ancor prima di iniziare. Ma anche più importante è la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il fiume Noce, quindi, come si è detto circa un mese fa in un incontro tenuto a Lauria presso la sede dell’Unione dei Comuni del Lagonegrese, secondo il Comitato sorto in sua difesa, andrebbe monitorato periodicamente, anche nei momenti in cui non sembra destare particolare preoccupazione, insieme con il lago Sirino, il lago di Cogliandrino e e il litorale marino tra Castrocucco e Acquafredda.

    Tania Paolino

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