Blocco discarica di Celico. La Mi.Ga. ricorre al Tar contro decisione della Regione

Felice D’Alessandro: “Se la notizia sarà confermata spero la magistratura entri nel merito e tuteli le popolazioni che combattono contro questo mostro”

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    Sembra che la Mi.Ga.srl abbia presentato ricorso al Tar Calabria contro il blocco del conferimento dei rifiuti, provenienti sia dal circuito pubblico che da quello privato, disposto dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria per la discarica di Celico. Mi auguro che, anche in questa, come in tutte le altre sedi, possa prevalere il diritto alla salute delle popolazioni presilane”. E’ quanto afferma, in una nota, il sindaco di Rovito e consigliere provinciale di Cosenza, Felice D’Alessandro.

    “Il provvedimento emanato dalla Regione Calabria – argomenta D’Alessandro – sembra sia stato ritenuto “illegittimo” dalla società, perché non preceduto da opportuna e preventiva diffida. Rispetto a ciò, senza voler entrare nel merito della vertenza che sarà debitamente trattata dai magistrati e dalle parti, voglio augurarmi, che si proceda ad una “valutazione comparativa degli interessi coinvolti” a seguito della quale, possano prevalere quelli pubblici, rispetto a cavilli burocratici e tecnici che tanto male hanno già prodotto nella nostra regione. Le nostre comunità non possono più sopportare la presenza sul proprio territorio di una discarica che sta compromettendo fortemente l’ambiente e la salute pubblica. Da anni combattiamo contro questo “mostro” che emana olezzi nauseabondi e colpisce, in modo particolare, l’abitato rovitese, senza aver mai raggiunto l’obiettivo che ci siamo prefissati e che riguarda la chiusura definitiva della discarica. Verso questa direzione è stato compiuto ora un passo fondamentale, dato dal blocco dell’attività della discarica disposto dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che ha ascoltato ed accolto le nostre istanze, documentate da atti e fatti che testimoniano il malessere dei cittadini presilani ed i gravi danni che questo impianto ha già provocato all’ambiente e ad ogni ipotesi di sviluppo sostenibile”.

    “Il sito, lo ripetiamo per l’ennesima volta –aggiunge il sindaco di Rovito- non ha le caratteristiche tecniche e di legge necessarie per operare, perché assai vicino ai centri abitati, ai corsi d’acqua e alle falde acquifere e, infine, al Parco Nazionale della Sila, ed è inserito in un sistema ambientale di altissimo valore naturalistico. Queste ed altre osservazioni, peraltro, sono state oggetto di un ricorso che il Comune di Rovito ha depositato qualche anno fa presso il Tar della Calabria e, con il quale, ha chiesto il ritiro dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Un ricorso che, dopo anni, ancora attende di essere valutato. Non vorremmo, e questo lo diciamo nel pieno rispetto di quanti saranno chiamati a giudicare che, mentre per il primo ricorso si sia fatto passare tutto questo tempo, per il ricorso della Mi.ga. srl i tempi siano rapidi e vadano in direzione della riapertura dell’impianto. Se così dovesse essere saremmo di fronte ad una nuova, pesante, insopportabile ingiustizia contro la Calabria e contro le popolazioni presilane”. “Credo sia arrivato il momento – conclude D’Alessandro – che la magistratura competente entri nel merito della vicenda ed esprima un giudizio complessivo e definitivo su una questione che, in primo luogo, ha il dovere di porre al di sopra di tutto la salvaguardia della salute dei cittadini e le potenzialità di crescita e di sviluppo di un intero comprensorio”.

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