‘La Calabria mortificata dal governo nazionale’

Aldo Gravino, vicesegretario del Pd cetrarese, interviene sulla sanità ed invita tutti i rappresentanti istituzionali ad un 'sussulto d’orgoglio'

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    Il vicesegretario del Pd di Cetraro, Aldo Gravino, ad alcune settimane da un altro suo intervento molto critico sulla sanità regionale, interviene nuovamente, e in modo molto duro, in merito, mettendo, in particolare, in evidenza tutte le sue preoccupazioni.

    Ma Gravino, facendo riferimento a quanto dichiarato nei giorni scorsi da Matteo Renzi a Diamante, sottolinea soprattutto il fatto che “La Calabria viene mortificata dal Governo nazionale”, e invita, pertanto, tutti i rappresentanti istituzionali della regione ad avere “un sussulto d’orgoglio”. “Quando le parole non sono seguite dai fatti, non vi è dubbio che sono solo chiacchiere – ha, infatti, scritto il vicesegretario del Pd cetrarese, in una breve nota – Non serve alla Calabria la esternazione di Renzi a Diamante a sostegno di Oliverio, se ad essa non segue immediata decisione di restituire la gestione della sanità allo stesso Oliverio e al Consiglio regionale. Siamo stanchi di subire beffe, promesse e chiacchiere.

    La Calabria abbia un sussulto d’orgoglio. Sindaci, amministratori comunali, consiglieri regionali e parlamentari si facciano sentire a Roma. La Calabria è stanca di essere presa in giro e chi la rappresenta o dimostra di saperla rappresentare o se ne vada a casa”. Subito dopo, Aldo Gravino ha ribadito che “Se si perde la partita della sanità, è opportuno che siano i calabresi a organizzarsi per tutelare gli interessi, il prestigio e la dignità di una Regione che non può essere continuamente mortificata dal Governo nazionale”.

    A tal proposito, nel suo precedente intervento, lo stesso Aldo Gravino aveva sottolineato “Appare evidente che ormai si è scavato un abisso profondo tra la Calabria e Roma. I gruppi di potere romano, ancora una volta, dimostrano di essere sordi al grido drammatico dei calabresi, costretti a subire i contraccolpi negativi della pessima gestione della sanità, che ormai ha toccato livelli insopportabili”. “L’enorme consenso elettorale ricevuto da Mario Oliverio meritava ben altre risposte da parte del Governo centrale – aveva aggiunto il vicesegretario del Pd cetrarese – Purtroppo, nonostante le continue pressioni esercitate dalla Regione Calabria in materia di sanità, ad oggi tutto naviga nella acque tempestose del caos, degli equilibrismi e delle delusioni. Cosi non va. Cresce perciò la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni, e si allarga la distanza tra chi governa e tra chi è governato.

    Persino dirigenti impegnati come me avvertono un senso di frustrazione e viene meno cosi l’entusiasmo che avevo nella fase di costruzione del Pd e nei primi anni successivi.”. “Allora guardiamo ad oggi e riflettiamo – aveva, infine, messo in evidenza – È possibile che un ministro che dovrebbe avere il polso della situazione nazionale non si renda conto della sofferenza che abbiamo in Calabria in materia di sanità, dove le “eccellenze” sono poche e la valigia è sempre pronta se sorge una emergenza?

    È possibile, per semplici equilibri di voti, che dobbiamo tenerci due commissari che hanno aggravato una situazione che comunque altri avevano già provveduto a rendere drammatica? È possibile che in un Paese democratico si debbano subire tanti torti, e non si possa fare niente?”.

    “Allora, caro presidente – aveva, infine, suggerito il vicesegretario del Pd cetrarese a Oliverio – convoca una manifestazione regionale e, se serve, andiamo in 200.000, in 300.000 a Roma e, pacificamente, ma con determinazione, protestiamo, affinché vengano rimossi i commissari e venga sostituito anche il ministro Lorenzin, che non mi sembra abbia le capacità per prendere decisioni che vanno nella direzione di rendere la Calabria autosufficiente nel campo della sanità… Io sono pronto, caro presidente”.

    Clelia Rovale

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