Aldo Tortorella a Rende per la commemorazione di Fausto Gullo

La celebrazione organizzata da Fare Rende si è svolta alla presenza di numerosi studenti

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    “Dovete essere i rivoluzionari del tempo moderno. Non dovete rassegnarvi alla condizione del mondo in cui viviamo.”. Così l’ex deputato Aldo Tortorella rivolgendosi alla platea di studenti intervenuti ieri mattina all’incontro nella sala Tokyo del museo del Presente organizzato da Fare Rende intorno alla figura di Fausto Gullo. Ed è sentire comune dei relatori intervenuti convergere sull’idea di un ministro, costituente, giurista ancora attualissimo. Il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea ha aperto il dibattito introdotto e coordinato dall’assessora Marina Pasqua sottolineando come l’opera di Gullo sia stata importante non solo per il Mezzogiorno, ma per l’Italia intera: “La riforma agraria ha cambiato il nostro Paese -ha affermato l’avvocato- ed è testimonianza di quanta forza vitale ci fosse allora in Calabria.” Dopo aver invitato la platea a visitare la biblioteca Gullo di Spezzano Piccolo, il consigliere ha voluto condividere il ricordo che il padre serbava del politico. Partendo da un passo di “Un popolo in fuga” scritto da Pasquino Crupi, il sindaco Marcello Manna ha paragonato gli ultimi che nel primissimo dopoguerra abbandonavano il proprio paese per cercare fortuna all’estero a chi, anche se percorrendo altre rotte, oggi scappa dalla fame e dalla guerra trovando spesso la morte ad attenderlo: “Nella storia delle classi ultime -ha affermato il primo cittadino di Rende- Gullo irrompe e interviene inserendosi a pieno titolo interrompendo la questione del latifondo ed intervento sulla causa della crisi agraria. É stato un percorso che ha assicurato l’inalienabile diritto di ognuno alla dignità. La passione civile e politica deve accompagnarci nel percorso della nostra vita.”. L’avvocato Luigi Gullo, ultimo tra i discendenti della famiglia del ministro, ha voluto sottolineare dell’avo l’integrità morale e politica in un epoca in cui: “è facile cambiare casacca. Gullo è stato esempio di integrità anche quando negli anni 60 fu emarginato dal suo stesso partito. Nonostante ciò egli lottò all’interno del PCI rimanendo sempre al suo posto anche quando nelle elezioni del ’68 fu secondo nella lista per la prima volta. È una storia politica di coerenza, di convinzione di una idea che rimase in lui immutata e che ci restituisce la cifra politica di Gullo.”. L’attualità del pensiero del ministro emerge nel contributo dato dalla docente Giovanna Chiappetta che ha voluto sottolineare come il giurista fosse precursore dei tempi allorquando in seno alla Costituente sollevò per primo questioni quali la parificazione dei figli nati dal matrimonio con quelli nati dalle unioni di fatto: “è questo un elemento -ha dichiarato Chiappetta- che ci fa vedere quanto allora Gullo avesse chiaro, anche in termini giuridici, già nel 1947 come il codice civile dovesse essere cambiato. Egli era a favore della parità tra uomo e donna anche a livello giuridico.”. Per l’ex parlamentare Giuseppe Pierino: “Gullo ha segnato la storia politica del nostro paese. È stato tra i primi a porre la questione dei diritti umani, sociali. Ebbe una formazione illuminista, fu allievo di Nicola Misasi al “Telesio”, maestro che difese anche con Croce che vedeva il professore come filo borbonico. Nel risorgimento egli vide la creazione di una visione nuova del Mezzogiorno, di una vera unificazione del paese. Da qui nasce l’unità di intenti con Salvemini: l’idea che operai del nord e contadini del sud potessero lottare insieme per i propri diritti. Ma Gullo andò oltre il meridionalismo approdando al socialismo delle idee che lo portò alla formulazione della riforma agraria.”. È un appassionato contributo quello del partigiano che si oppose alla scissione del PCI voluta da Occhetto: “L’esempio di un uomo nato nell’ottocento che fu tra i protagonisti del secolo scorso- ha detto Tortorella- e che ancora oggi con la sua lezione di coerenza ha qualcosa da insegnare a noi e alle giovani generazioni. In un contesto storico come il nostro dove l’Occidente ha esportato guerra e miseria, noi popolo di emigranti siamo divenuti popolo d’immigrazione ed è proprio in questo quadro che la lezione di uomini come Fausto Gullo diviene lezione di coerenza. Ciò che egli pensa sulla famiglia e sul divorzio è punto di vista avanzato: da qui partirà il movimento di liberazione femminile prima come diritto alla parità tra generi, divenendo poi movimento femminista che ha rivendicato le differenze tra uomo e donna. Gullo era per la liberazione femminile: ecco perché è importante conoscere il nostro passato. È necessaria una genealogia delle idee per trovare una collocazione nel mondo attuale.”.

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