Montalto. Al via il festival ‘Ruggero Leoncavallo’

Piazza gremita per la serata di apertura di uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati del genere

Più informazioni su


    Nonostante le temperature non proprio estive gli appassionati del genere sono corsi numerosi all’inaugurazione dell’edizione 2017 del “Festival internazionale Ruggero Leoncavallo”. Come sempre il palcoscenico del sagrato del Duomo della Serra, magicamente illuminato da un gioco di luci colorate, ha reso l’atmosfera molto suggestiva.

    L’edizione di quest’anno è un mix di generi, già la sereta inaugurale ha portato i presenti a trovarsi di fronte ad una spirale di emozioni e pensieri, sensazioni e brividi che vengono dettate dall’ottima interpretazione del coro oltre che dell’orchestra diretta dai maestri Antonio Pisciotta e Saverio Tinto. Come da prassi, l’ouverture si avvia sulle note dell’Inno Nazionale per dare poi spazio al vero protagonista della serata: Ruggero Leoncavallo.

    Con un brano che porta il pubblico in una favola dell’aurora di bianco vestita. Mattinata. Il secondo brano interpretato dai giovani musicisti è una rivisitazione del Credo. Influenze mediterranee nascono dalla fisarmonica del maestro Francesco Mazzei e dal pianoforte di Oreste Calabria i quali portano il pubblico in un vortice di suoni, che influiscono nel letto di un fiume che passa dal sacro e arriva al profano del tango argentino, deliziando l’udito di un Misetango mai ascoltato nelle edizioni passate del festival. Il testo latino cantato egregiamente dal coro del liceo, riporta alle origini del Carmina Burana, un corpus di testi poetici medioevali del XI-XII secolo e rivisitate dal tedesco Carl Orff reinterpretate magistralmente dall’orchestra nel brano O Fortuna.

    Segue di scaletta un viaggio nel riadattamento di West Side Story Madley interpretato dal tenore Alex Bruno, che ci riporta nel celebre musical statunitense del 1961, con la splendida Natalie Wood che interpretava la protagonista principale: Maria. I suoni caraibici ci fanno rivivere la trama di quella che viene definita il “Romeo e Giulietta”dei tempi moderni.

    Suoni latini che ricordano palme e cocco vengono offerte da Arturo Marquez con la sua interpretazione di Danzon n.2 per orchestra che ci inebria di quello che era un sound cubano ma che poi prende vigore in Messico dove ancora oggi viene eseguito come ballo popolare.

    Le note della “coppa dalle grandi orecchie” ci ricordano come si stia avvicinando l’inizio di una nuova avventura calcistica ma bastano le espressioni musicali di Sir Edward William Elgar e la sua Pomp and Circumstance a riportare il publico in una serata dove la lirica viene rivisitata e reinterpretata dando così la possibilità a tutti di godere di un genere che si presta bene anche in spazi aperti e non solo nei grandi teatri d’Europa e del mondo.

    David Corniola

    Più informazioni su