Spataro:” Quando arriverà il provvedimento sarà Occhiuto a decidere”

L’assessore replica al Senatore pentastellato Nicola Morra: "Ho solo difeso 56 famiglie"  

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    In riferimento alle dichiarazioni, apparse sin da ieri sui social e oggi sulla stampa locale da parte del Senatore Morra, occorre fare alcune considerazioni. E’ da più giorni che il Senatore continua ad incitare il sindaco a prendere provvedimenti nei miei confronti già previsti dalla stessa Legge Severino. A tal proposito voglio ricordare al Senatore che non appena sarà notificato al sindaco il provvedimento di sospensione, sarà lui stesso a prenderne atto ed a notificarlo al sottoscritto. In ogni caso, abbiamo sin dal primo momento confermato il rispetto verso la sentenza che, per onore di cronaca è bene ricordare, riguarda un’attività svolta dal sottoscritto nel lontano 2003 e che non nulla ha a che fare con l’attuale compito amministrativo conferitomi dal sindaco.

    Sempre per la precisione è utile ricordare che la mia condanna è avvenuta dopo aver deciso, insieme ai componenti del Consiglio di Amministrazione Tesi Spa, di non mandare a casa 56 padri di famiglia, ma sperare in una ripresa della stessa mettendo in atto tutte le opportunità possibili a quella data. Detto questo, non mi pento minimamente di avere operato in tale direzione, rifarei oggi la stessa cosa. Chiaro è che nel rispetto della normativa vigente, devo avere riguardo per la sentenza, ma allo stesso modo confido nella Giustizia e che il terzo grado di Giudizio possa risolvere definitivamente questa vicenda dai contorni strani visto che, da un’indagine del 2006 con 127 indagati, dopo 12 anni gli unici ad essere stati “condannati” risultano 7 persone lontane anche dal filone stesso (Why Not).

    Il mio auspicio è che il Senatore Morra, invece di preoccuparsi di adempimenti già di per sé previsti per Legge, si dia da fare in qualità di Senatore con qualche modifica sulla lungaggine dei processi e sui tanti problemi che riguardano la nostra martoriata Calabria, atteso che nei 5 anni da Senatore eletto in Calabria già espletati non si hanno tracce del suo operato neanche sul territorio, tant’è che il candidato sindaco del suo movimento non siede neanche in Consiglio Comunale a differenza del sottoscritto che seppur in presenza di una condanna di primo grado, per reati che non rientrano nella Legge Severino sulla incandidabilità, presentatosi alle ultime elezioni Comunali, ha ricevuto sulla propria persona ben 401 preferenze omogenee in tutta la città. Mi spieghi invece il Senatore Morra come mai per i consiglieri e gli assessori comunali è prevista l’applicazione della Legge Severino dal secondo grado di giudizio, mentre per i parlamentari ed i senatori la stessa viene applicata solo dopo il terzo grado di giudizio che il più delle volte si traduce in una prescrizione o rinvio ad altro Collegio giudicante in Appello.

    Riporti il Senatore la giustizia sullo stesso piano dei comuni mortali! Quel che è più inaccettabile e pretestuoso, è il messaggio che il Senatore Morra vuole far passare, cioè che all’interno di questa amministrazione operino “pericolosi condannati” screditando di fatto l’operato del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale stesso che dalla stragrande maggioranza dei cittadini vengono apprezzati.

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