Rende, il Pd ‘dribbla’ le Primarie

Il circolo del Pd, a poco più di un anno dalle amministrative, non vede di buon occhio le Primarie per la scelta del candidato a sindaco

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    Un direttivo un po’ sottotraccia per risultati politici meno irrilevanti di quanto si creda: il circolo del Pd di Rende, a poco più di un anno dalle amministrative, non vede di buon occhio le Primarie per la scelta del candidato a sindaco Se ne sono accorti gli appartenenti a Labdem, l’associazione d’area che fa capo all’ex capogruppo europeo dei socialisti e ora senatore Gianni Pittella, che circa due settimane fa avevano chiesto una riunione di direttivo per dibattere sull’ipotesi delle Primarie, da tenersi entro il prossimo ottobre. La richiesta, indirizzata al segretario rendese Francesco Adamo, non era peregrina, visto che sulla stampa erano filtrate alcune ipotesi di candidature non precedute da un dibattito interno.

    Non a caso, la richiesta di Labdem, i cui iscritti fanno parte del direttivo del Pd, di Rende e non solo, è stata rilanciata dai media. Il risultato? Il direttivo alla fine si è svolto, ma è terminato con un nulla di fatto, dopo qualche ora di dibattito sterile. Ecco i fatti: la richiesta di Labdem non è stata neppure messa ai voti. È stata senz’altro accettata l’inversione dell’ordine del giorno proposta dai pittelliani, ma la discussione è stata debole: il segretario Adamo si è limitato a moderare, senza prendere posizione e sull’argomento sono intervenuti l’ex segretario Clelio Gelsomino ed Enrico Grispino, un altro membro del direttivo.

    Le argomentazioni dei due dirigenti sono state di profilo morbido: non sarebbe il caso, hanno spiegato i due, di indire le Primarie nell’attuale momento di crisi politica perché le consultazioni rischierebbero di spaccare ancor più il partito, la cui trama deve essere ricomposta. In particolare, Grispino ha citato l’esempio di Renzi, imposto a furor di popolo alla guida del Pd, ma poi azzoppato dall’opposizione interna. Peccato solo, hanno ribadito gli aderenti a Labdem, che le Primarie sono uno strumento importante, tra l’altro previsto dallo Statuto, proprio per trovare concordia – quindi unire il partito e non acuirne le frizioni interne – sulle scelte democratiche di fondo. Il risultato della discussione è stato piuttosto bizantino: la richiesta delle Primarie non è stata neppure messa ai voti. Segno che i vertici del Pd rendese non hanno voluto prendersi la responsabilità politica di un diniego.

    Eppure i tempi stringono e la campagna elettorale si annuncia di sicuro non facile e segnata da un precedente non bellissimo per il centrosinistra: la sconfitta alle Amministrative del 2014, quando l’attuale sindaco Marcello Manna vinse al ballottaggio contro un centrosinistra diviso. Il conto alla rovescia è iniziato.

    Carmelo Bellolampo

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