Scacchi, Calabria fucina di talenti

A Scalea 921 giovani per partecipare al Campionato Giovanile under 16

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    Giocare a scacchi presuppone grande capacità di concentrazione, di analisi, di intuito e di memorizzazione. Chi gioca a scacchi non può non acquisire una forma mentis utilissima in ogni frangente della propria vita. E’ anche questo l’obbiettivo che la Federazione Scacchistica Italiana si pone incentivando i giovani, soprattutto, alla pratica di questa disciplina. E ben 921 giovani con età massima di 16 anni, provenienti da tutte le regioni d’Italia, per una settimana intera si sono incontrati a Scalea per partecipare al Campionato Giovanile di Scacchi Under 16, che in questa edizione ha fatto registrare un record di partecipanti ed i cui risultati sono stati considerati ottimi, facendo ben sperare per i colori italiani alla prossima edizione del Campionato Mondiale di categoria, al quale hanno avuto accesso i ragazzi che si sono distinti nella competizione appena terminata, durata dal 1° all’8 luglio (nella foto alcuni tra i partecipanti calabresi). Ognuno di questi 921 ragazzi spera, un giorno, di poter disputare “la mamma di tutte le partite”, quella epica disputata nel 1972 a più riprese e in più sedi tra il russo (allora rappresentante dell’URSS) Boris Spassky e lo statunitense Bobby Fischer. Per la cronaca, vinse quest’ultimo, a questi ragazzi auguriamo successo ma oggi sono da considerarsi tutti vincitori per il fatto stesso di essere attratti o indirizzati verso questo gioco. Un gioco che in Calabria e nella Locride in particolare, soprattutto per merito di Delia Mercuri, di Caulonia, ha molti praticanti. E dalla locride proviene anche Guido Licordari (che è di Palizzi, ma vive in Piemonte, dove ha insegnato per decenni, e che ha ricoperto anche importanti incarichi a livello nazionale. Sia la Mercuri che Licordari sono convinti che va posta pienamente in essere la Dichiarazione n. 50/2011 dell’Unione Europea sull’introduzione del programma “Scacchi a scuola”, tenendo conto che il gioco è accessibile ai ragazzi di ogni ceto sociale, può contribuire al conseguimento dell’integrazione, alla lotta contro la discriminazione e alla riduzione del tasso di criminalità e di dipendenze diverse. Inoltre, giocare a scacchi può sviluppare il senso della creatività e le capacità decisionali, in perfetta armonia con i principi della lealtà sportiva. Nella settimana trascorsa a Scalea, peraltro, i ragazzi e gli accompagnatori hanno potuto ammirare, nella cornice del Palazzo dei Principi Spinelli, una mostra dal titolo “Il gioco degli scacchi…citazioni d’artista”.

    Letterio Licordari

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