Parco acquatico. De Rose (Rende cambia Rende): ‘Il Comune ci riprova’

Manna dopo il flop dello scorso anno ha riportato lo stesso atto di indirizzo, modificandolo in soli due aspetti

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    RENDE – “E’ riapparso d’improvviso dopo un lungo silenzio nel consiglio comunale del 6 agosto, l’atto di indirizzo per la redazione del nuovo bando per la gestione del parco acquatico di Santa Chiara. La prima perplessità sta nella scelta di trattare in pieno agosto un punto così importante che noi di Rende cambia Rende, e le altre minoranze, con insistenza nei mesi scorsi abbiamo chiesto a Manna di affrontare dichiarandoci disponibili a fornire il nostro contributo per garantire all’opera un futuro degno dell’investimento pubblico impiegato. Alla proposta delle minoranze di affrontare per tempo e con serietà la questione non abbiamo avuto alcuna risposta rimanendo sul punto Manna trincerato in un prolungato silenzio”.

    Lo afferma Massimiliano De Rose, Rende cambia Rende. “Il primo atto di indirizzo confezionato dall’amministrazione Manna lo scorso anno non ha sortito gli effetti sperati ed il bando predisposto è andato deserto. L’esperienza dell’insuccesso avrebbe dovuto suggerire un approccio diverso e più collaborativo da parte della maggioranza, e invece, dopo aver speso in questi mesi centinaia di migliaia di euro per il servizio di vigilanza, eccoci in pieno agosto punto e a capo. Manna dopo un anno e più ha portato in consiglio comunale lo stesso atto di indirizzo, modificandolo in soli due aspetti: la possibilità di ricorrere all’avvalimento e allungando i tempi di concessione. Per queste semplici modifiche, per le quali sarebbe bastato un solo giorno, si è scelto di aspettare oltre un anno per arrivare fino a l’altro ieri, al 6 agosto. La fretta improvvisa in pieno agosto di approvare l’ennesimo atto di indirizzo, può far pensare che qualcuno privo dei requisiti rispetto al vecchio bando, abbia suggerito a Manna di inserire la possibilità di ricorrere all’avvalimento e l’allungamento a 18 anni della durata della concessione.

    Così accade che per l’atto di indirizzo per la redazione del bando di un’ opera da oltre 21 milioni di euro si sceglie di aspettare il “consiglio” d’agosto, e se la minoranza chiede di poterne parlare per approfondire Manna tira dritto dimostrando di volerlo approvare, ad ogni costo. Noi a questo punto aspetteremo il bando e soprattutto l’aggiudicazione che siamo abbastanza certi potrà chiarire al riguardo ogni questione”.

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