Cassano, finisce la fuga di Abbruzzese

Il 29enne è stato catturato all'alba. Intervento di Squadra Mobile e Sco

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    Scacco al ‘Re’. Lo Stato c’è, è una di quelle espressioni che mettono tranquillità ai cittadini. Ma, è anche un monito di sfida che, istituzioni, magistratura e forze dell’ordine, lanciano alla delinquenza comune e alla criminalità organizzata. Oggi, lo Stato c’è, è forte anche a Cassano, territorio ad alta densità criminale, dominato per anni dalle cosche che, con la loro spavalderia, hanno cercato spesso di contaminare la parte sana e produttiva di quella zona che, però, ha resistito. Non ha abbassato lo sguardo, né ha girato la testa. Oggi, lo Stato ha fatto sentire la sua presenza, catturando Luigi Abbruzzese, 29 anni, inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia. Il 29enne, ritenuto dagli inquirenti capo dell’omonima cosca, era latitante dal 2015. Su di lui, prendevano una condanna a 20 anni rimediata in Appello per traffico di droga ed era anche destinatario di un altro provvedimento restrittivo, sempre per droga. La sua cattura è frutto di un esemplare lavoro d’intelligence, coordinato dalla Squadra Mobile di Cosenza e dai detective dello Sco, in collaborazione con la Squadra Mobile di Catanzaro e la polizia Scientifica. Il 29enne, sin dalla sua irreperibilità, si era rintanato nella sua Cassano. Perché, le ‘ndrine non ammettono fughe. La regola ferrea dell’ Antistato, infatti, è rimanere in zona, per dominare la scena anche di nascosto. Oggi, lo Stato c’è. Il vento della legalità, soffia su Cassano.

    Carmine Calabrese

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