Viale Parco, il fronte del no: ‘Stop ai lavori’

“Sono opere inutili. La città e l’area urbana hanno bisogno di altro”

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    di Massimiliano Bonci

    COSENZA – “Cosenza non vuole la vostra metro”. È uno dei tanti slogan sventolati dal fronte del no. “Le alternative proposte – continuano a ripetere gli attivisti – ad oggi, sono state ignorate, a partire dal progetto di recupero del vecchio tracciato della Calabro – Lucana e delle Ferrovie dello Stato. In questi giorni i cosentini hanno iniziato a sperimentare quello che saranno i prossimi 900 giorni (se tutto va bene) di lavori con la chiusura, ad ora solo parziale, di Viale Mancini. “Ci rivolgiamo al sindaco Mario Occhiuto – affermano – affinché sia rispettato lo statuto cittadino e si indica il referendum chiesto 17 mesi con una petizione popolare. Ci rivolgiamo alla Regione Calabria per avere chiarimenti su tutte le incongruenze che abbiamo rilevato. Parco del Benessere e Metrotramvia – spiega  Mario Bozzosono due progetti separati che devono avere delle autorizzazioni autonome e che vorremmo capire come saranno assemblati. Chiediamo chiarezza, trasparenza e legalità. I motivi della nostra contrarietà sono ormai noti. L’opera che deve collegare piazza Matteotti all’Università della Calabria in 45 minuti, quando i bus attualmente impiegano la metà del tempo. E’ inutile perché in realtà già esiste un percorso su rotaia che collega Cosenza ad Arcavacata: i tracciati della Calabro Lucana e delle Ferrovie dello Stato. Basterebbe solo riattivarli. Non capiamo perché dobbiamo spendere 160 milioni di euro. In più mancano i passeggeri. La maggior parte della popolazione universitaria arriva dalla fascia nord della città, quindi non la utilizzerà. Chi viene dall’hinterland invece non ha alcun interesse perché non avrebbe modo di parcheggiare l’auto e salire sul tram. Loro prevedono 40mila utenti giornalieri, il miracolo sarà raggiungerne 8mila. Il risultato sarà un disavanzo economico che graverà sulle casse dai Comuni di Rende e Cosenza con disservizi e tasse. Lo stiamo ripetendo da anni”.

    “Tre sono i decreti firmati a cavallo di Ferragosto dal Responsabile Unico del Procedimento della metrotramvia Luigi Zinno che riguardano la metro Cosenza – Unical e che – dichiara Matteo Olivieri – ancora non sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, pertanto non hanno alcun valore dal punto di vista legale. Un decreto riguarda Rende con una richiesta di autorizzazione all’Italgas per effettuare rilievi topografici all’interno di proprietà private per poter stilare il progetto esecutivo. Ciò ci conferma che ancora non è stato né consegnato né approvato e che quindi i lavori non possono iniziare. Il secondo decreto riguarda il tratto di Cosenza e l’autorizzazione a spostare alcuni sottoservizi (reti idriche, gas) prima dell’avvio dei lavori. Il terzo invece si riferisce il Parco del Benessere già declassato in Parco Urbano che prevede anche in questo caso un impegno di spesa che lascia intendere che il progetto esecutivo non è stato approvato e il cantiere non può essere quindi aperto. Quindi perché la strada è stata chiusa e gli operai fingono di lavorare? E’ un’operazione di facciata voluta dal Comune di Cosenza, ma non possono materialmente cominciare i lavori.  Anzi. Qualora iniziassero sarebbero illegali e ci sono già più persone pronte a sporgere denuncia per danno erariale. Il mio appello ai cittadini è a non lasciarsi ingannare. La situazione sarà destinata a restare così per mesi. La realizzazione della viabilità alternativa infatti, come previsto dall’accordo di programma, sarà oggetto della progettazione esecutiva che di fatto non esiste. Non costruiranno nessuna strada su cui deviare il traffico. E’ gravissimo”.

    “I lavori – afferma Delio Di Blasi in rappresentanza del Comitato No Metro – non sono partiti è solo stata chiusa una strada e stanno facendo dei carotaggi. Stupisce il silenzio del Comune di Cosenza sulla decisione della Regione Calabria di annullare l’accordo con il sindaco Mario Occhiuto che prevedeva lo spostamento del binario unico sul lato opposto in modo da realizzare il Parco del Benessere. Si è cambiata nuovamente idea. Nulla sarà modificato e tutto torna alle decisioni originarie in merito al tracciato. Ci stanno imbrogliando propinandoci un’opera che se verrà realizzata costerà molto ai cittadini che dovranno pagare non solo in termini di stress e stili di vita, ma anche in pratica con tasse e tagli ai servizi. Non dimentichiamo che Cosenza e Rende hanno già una situazione economica precaria in quanto entrambi hanno da poco scongiurato il dissesto economico”.

     

     

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