Calcio serie B. Il Cosenza ‘cade’ a Cremona

Due a zero dei padroni di casa. I lupi durano appena 28'

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    Un’altra occasione sprecata. Che il campionato del Cosenza non sia iniziato sotto una buona stella, si è capito bene. Ma, è anche vero, che in queste prime partite (Ascoli, Cittadella, Livorno e oggi Cremonese) il Cosenza c’ha messo tanto di suo, per complicarsi la vita e per rendere molto più facile il compito degli avversari. Anche oggi allo Zini, i Lupi, dopo aver, per oltre mezz’ora, imbrigliato i grigiorossi, impedendogli di costruire gioco e anche di ragionare, si sono disuniti, esponendosi alla maggiore veemenza agonistica e alla più convinta voglia di vincere dei padroni di casa. Prova ne è, il gol di Mogos. Sì, bisogna ammetterlo, quello realizzato, anzi inventato dal centrocampista, è un eurogol ma la fragilità di contrasto mostrata da Garritano, Bruccini e Capela, incapaci di limitarne la pericolosità, hanno reso a Mogos tutto molto più facile. Il Cosenza accusa il colpo ma, per fortuna, non si disunisce. Anzi, rialza la testa e cerca il pari. Che, per ben due volte, sfiora: prima con Garritano, poi con Maniero. L’attaccante rossoblù, a due passi dal pipelet grigiorosso, spara altissimo, mandando il pallone in tribuna. L’errore è pesante. Finisce il primo tempo. Nella ripresa, il tecnico Braglia rivede il suo Cosenza. Dentro Corsi, Tutino e Perez. Ma, il discorso non cambia. La Cremonese fa la partita, il Cosenza resta a guardare. Fino al 10’, quando Emmers, fa vedere a tutti come vola sulla fascia, disorienta gli avversari e crossa, preciso per Paulinho. Per l’attaccante è un gioco da ragazzi buttarla dentro. E’ il 2-0. Il risultato fino ad oltre il 90’ non cambierà più. La sconfitta è una doccia fredda per il Cosenza ma, lo è anche per Braglia. Il suo esperimento tattico e la sua rivoluzione tecnica, non hanno sortito gli effetti sperati. Se, ci limitassimo solo ad analizzare i primi 28’, il Cosenza sceso in campo con Cerofolini tra i pali, Dermaku, Capela e Tiritiello, trio di difesa, Verna, Bearzotti, Bruccini, Garritano, D’Orazio, a centrocampo, con Mungo a sostegno di Maniero, schierato come unica punta, ha dimostrato di non avere alcun timore reverenziale contro la più quotata avversaria, giocando alla pari, anzi anche meglio dei padroni di casa. Ma, se analizziamo dal 29’ in poi, il discorso cambia. Dei gol, abbiamo già parlato. Probabilmente questo Cosenza ha bisogno di acquisire maggiore cattiveria e più personalità. E, di sfruttare meglio le occasioni da rete. Ora arriva il Perugia. Due punti in quattro partite sono davvero pochi. Troppo pochi per una squadra che punta ad una salvezza tranquilla. Contro il Perugia servirà testa, gamba e maggiore intelligenza tattica. E, soprattutto, serviranno i tre punti. Lo impone la classifica.

    Carmine Calabrese

     

     

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