Delitto Augieri: Francesco Schiattarelli il 2 ottobre all’esame Tdl

Il 19enne è considerato l'unico esecutore materiale. Lui, dai domiciliari, urla la sua innocenza

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    Un delitto atroce, un dolore inconsolabile, tante vite distrutte e una verità ancora da definire. Sono questi i punti cardinali dell’inchiesta, investigativa e giudiziaria, sulla tragica fine di Francesco Augieri, il 23enne accoltellato a morte all’alba dello scorso 22 agosto a Diamante. Dal giorno del delitto, sono passati trentasette giorni. Trentasette giorni d’inferno, trentasette giorni “devastati” dal dolore. Un dolore inimmaginabile, un dolore più pungente di una lama. Una lama che, ha reciso la vita di Francesco, ma ha lacerato anche la serenità di tutta la sua famiglia. Quella stessa famiglia che non ha perso solo un figlio. No, ha perso anche parte di se stessa. Quella stessa famiglia che aspetta, con impazienza, di conoscere l’esatta verità sulla morte di Francesco. Una morte assurda, tragica. Perchè Francesco, non è’ stato solo assassinato, è stato “punito” con numerose coltellate. “Punito” e condannato a morte, solo per essersi comportato da amico. Solo per aver dimostrato il suo altruismo. Per il suo delitto, è finito nei guai ilo 19enne Francesco Schiattarelli, carnefice di Francesco ma anche “vittima” della sua stessa esuberanza, del suo modo spavaldo di atteggiarsi a guappo. Il 19enne, difeso dagli avvocati Francesco Paone e Giorgio Pace, penalisti del foro di Napoli, dopo la detenzione in carcere, è stato trasferito ai domiciliari. Lì, recluso nella sua abitazione del rione Sanità, continua a gridare la sua innocenza, continua ad urlare la sua estraneità. Ma, le sue urla, finora sono cadute nel vuoto. Due gip, infatti, prima quello di Paola, competente per territorio, poi quello di Napoli, dubitano della sua innocenza. Manca ancora il coltello. Ma, ad incastrare il 19enne, ci sono le testimonianze di chi l’ha indicato come esecutore materiale del delitto. Una su tutte, quella di una ragazzina, ribattezzata la super testimone, diventata la “chiave” per aprire la cella in cui recludere Schiattarelli, la sua irruenza e la sua spavalda responsabilità. Ora per Francesco Schiattarelli, il prossimo esame è quello del Tdl, fissato a Catanzaro per il prossimo 2 ottobre. Un esame che deciderà tanto e molto del suo futuro. Anche i genitori di Francesco Augieri, sono dei reclusi. Si sono chiusi nel loro dolore, si sono blindati nella loro stessa disperazione. Nessuna verità processuale, nessuna condanna, anche la più esemplare, gli potrà restituire Francesco, gli potrà ridare quel pezzo essenziale di vita, squarciato da quei fendenti al collo, al cuore, alla parte alta del torace, inferiti a Francesco. Quei fendenti fanno male, sanguinano. Nella mente, nel cuore e nell’anima.

    c.c.

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