Cetraro, PSI: ‘un’occasione sprecata’

Il Partito Socialista Italiano di Cetraro spiega perché venerdì scorso non si è raggiunta un “allargamento” dell’attuale compagine di maggioranza

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    “Delusione e amarezza per l’esito dell’incontro svoltosi venerdì sera tra la maggioranza che sostiene il sindaco Aita ed i gruppi di minoranza. Un’occasione sprecata, che avrebbe potuto portare ad un “allargamento” dell’attuale compagine di maggioranza”. Inizia così il comunicato stampa diffuso dal Partito Socialista Italiano di Cetraro e firmato dal suo Segretario Marco Occhiuzzi.

    “La proposta avanzata dal Sindaco Aita – rende noto il PSI –  era finalizzata a creare uno schieramento di maggioranza più ampio dell’attuale, ma politicamente caratterizzato dall’appartenenza all’area del centro-sinistra regionale. Su questo presupposto è nata la discussione intavolata dal Sindaco con il PD nelle scorse settimane”.

    E proprio sulla base di tale distinguo, cioè l’appartenenza o meno all’area politica che sostiene a livello regionale Oliverio, i gruppi della minoranza di “Area Democratica” e “Uniti per Cetraro” hanno deciso di non proseguire nella riunione, manifestando di riconoscersi nell’area di centro-destra, a differenza invece del consigliere comunale di “Lista Aperta” che ha invece partecipato ai lavori”.

    “L’amarezza sta nel fatto – prosegue – che interessi di singoli e logiche di partito hanno prevalso sugli interessi collettivi e sul faticoso, ma onesto tentativo di costruire un fronte di centro-sinistra già in vista delle prossime elezioni regionali, che avrebbe ovviamente dato più forza alla Città.  

    Così purtroppo non è stato”.

    “Credevamo erroneamente che il PD avrebbe potuto ragionare senza “vincoli” di mandato, convinti che fossero stati ormai sciolti gli accordi “siglati” dallo stesso PD con i gruppi di centro-destra, schema questo già “collaudato” in occasione delle ultime elezioni comunali. Da questa scelta di fare un fronte unico con gli altri gruppi di minoranza, nasce l’altrimenti irragionevole indisponibilità del PD di occupare, su proposta della maggioranza, uno scranno istituzionale prestigioso quale quello del Presidente del Consiglio, che avrebbe consentito allo stesso partito non solo di svolgere un ruolo politico più attivo, ma anche di garantire ulteriori spazi di democrazia a tutti i gruppi di minoranza”.

     

    “Questo clamoroso equivoco – continua – ha determinato l’esito della riunione, che ha visto un confronto condizionato dalla tensione per l’importanza della questione, ma tutt’altro che arroventato, come invece alcuni articoli di stampa fanno evincere.

    Ci riferiamo infatti alla notizia relativa alle vibrate esternazioni proferite, dopo la riunione e fuori dalla sala, con parole non consone e con toni certamente non condivisibili, da parte di un nostro tesserato (che non da preso parte al dibattito) nei confronti del segretario del PD Bencivinni. “Esternazioni”, lo riferiamo solo per precisione, dettate da un eccessivo coinvolgimento emotivo e relative alla “dialettica interna” allo stesso PD e non ai rapporti PSI-PD, o maggioranza-minoranza, né all’oggetto stesso della riunione, e di cui il giorno dopo si è scusato.

    Al segretario del PD, di cui è assolutamente superfluo rimarcare il ruolo politico, abbiamo già espresso di persona, e ovviamente ribadiamo, la nostra stima e la nostra vicinanza”.

      

    “Analogamente – conclude – ci sentiamo in dovere di segnalare che è assolutamente inopportuno alimentare valutazioni strumentali dell’accaduto col solo obiettivo di esasperare il clima e magari colpevolizzare parti politiche e loro militanti. Ci riferiamo a valutazioni come quelle espresse dai gruppi di minoranza guidati da “Area Democratica”, laddove, esulando dagli aspetti politici, finiscono per entrare “a gamba tesa” negli aspetti personali. Non intendiamo proprio discuterne. Riteniamo che invece sia opportuno abbassare i toni e riportare, da ogni parte, la discussione nell’ambito della normale dialettica politica. E, a chi oggi dà lezione di etica e morale, ci permettiamo di ricordare: “chi semina chiodi… non cammini scalzo”. 

     

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