Baclet – Garritano: il Cosenza vola – IL COMMENTO

Battuto il Padova. Gol vittoria del centrocampista. Al Marulla, esplode la festa

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    COSENZA – La gioia esplode, all’ultimo respiro. Che Cosenza-Padova sarebbe stata una partita difficile, era ampiamente prevedibile. Una partita che, oltre a valere un pezzo consistente di salvezza, avrebbe determinato il “mors tua, vita mea”, di una delle due contendenti. Alla fine, l’ha spuntata il Cosenza, mettendoci più cuore, più grinta, più cattiveria agonistica. Alla fine, l’ha vinta il Cosenza, con un colpo di testa di Luca Garritano. Il centrocampista rossoblù, cosentino doc, nato e cresciuto a Via degli Stadi, ha segnato sotto la Curva Sud, quella in cui è cresciuto, quella verso la quale, a torso nudo, è corso, a raccogliere un abbraccio. Un abbraccio, urlato. Un abbraccio, “ululato” al cielo, come una liberazione. Il 2-1, proietta i Lupi su in classifica e gli fa centrare un quattrordici. Quattordici, come i punti finora messi in cassaforte. Questa vittoria, il Cosenza, la voleva. Ne aveva bisogno. Non solo per la classifica, non solo per dare continuità al successo di Crotone, non solo per l’autostima ma, anche per lanciare un messaggio al campionato: i Lupi, ci sono. E, hanno ancora fame. Cosenza-Padova, è stata una partita, forse poco bella, ma intensa. Una classica partitra di serie B. Piena di calci, piena di capovolgimenti di fronte, piena di pathos. Braglia, dopo aver fatto a lungo pretattica ed aver nascosto la formazione, tanto alla stampa, quanto ai suoi stessi giocatori, da fiducia all’undici di Crotone. Unico cambio, obbligato, quello di Maniero, appiedato dal giudice sportivo. Al suo posto, ecco Baclet. L’eroe dei play off, l’uomo della “Misericordia” rossoblù, ritrova una maglia da titolare e dimostra che las scelta di restare a Cosenza, non era solo un capriccio ma, un autentico, generoso, spontaneo, romantico gesto d’amore. Seconda presenza consecutiva, anche per Perina. Il pipelet andriese, retrocesso ad inizio campionato a terzo portiere, si è preso, dopo Crotone, un’altra rivincita. L’inizio di gara, non sembrava sorridere al Cosenza che, complice la delicata posizione in classifica, l’avversario ostico e desideroso di strappare punti pesanti e una pressione psicologica non indifferente, ha faticato, più del dovuto a trovare il guizzo giusto per andare a rete. Poi, al 27’, la doccia fredda. Il Padova, calcia un angolo. Legittimo, apparso un po’ sottotono, rispetto alla serata di Crotone, strattona Cappelletti. L’arbitro Marini, (“castigatore” insieme a Iori della caduta del Cosenza, nella trasferta di Cittadella, ndc) non ha dubbi: rigore. Dal undici metri, Bonazzoli non sbaglia: pallone da un lato, Perina dall’altro. Il gol, non disorienta i Lupi. Che, tentato subito la via del pareggio. Ma, la precipitazione, la mira e l’eccessiva veemenza, non aiutano Corsi e compagni. Il primo tempo, si chiude con il Padova in vantaggio. La svolta, arriva al 14’. E’ un’azione da manuale del calcio. Fanno tutto Baclet e Baez. Proprio quest’ultimo si procura il rigore. Baclet, s’incarica del tiro. L’esecuzione è splendida. C’è rabbia, c’è precisione, c’è orgoglio. E’ 1-1. Il “Marulla”, esplode. Il Padova, resta in dieci. Mazzocco, infatti, vede “rosso”. Rosso diretto e doccia anticipata. Il “Marulla” spinge i Lupi. E, per fortuna, il Dio del calcio, decide di dare un assist ai padroni di casa. L’arbitro, concede quattro minuti di recupero. Il Cosenza, insiste. Vuole la vittoria, vuole regalare una gioia ai suoi tifosi. La festa, riesce al 92’. Calcio d’angolo. Baez, disegna una traiettoria perfetta. Garritano, sceglie il tempo perfetto e stacca di testa. L’estremo difensore patavino, non può far altro che raccogliere il pallone alle sue spalle. La rimonta è completata. Inizia la festa. Il Cosenza vola, come Garritano. La vittoria, è di Baclet, è di Garritano, è di Baez, è di Perina. E’ di tutta la squadra. Ma, è anche, ancora una volta, la vittoria di Braglia. Che, indovina i cambi, che trasmette la giusta grinta al “suo” Cosenza, che dimostra, per l’ennesima volta, di essere un Lupo. Un Lupo, vero.

    Carmine Calabrese

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