Rende, Iantorno: “Noi rendesi abbiamo ereditato debiti”

L’assessore al Bilancio fa i conti

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    Dagli atti e dai fatti amministrativi e contabili, passati peraltro al vaglio dei Superiori Organi Istituzionali di controllo e certificazione, riportiamo, qui di seguito, i dati arrotondati del debito complessivo che Noi rendesi abbiamo ereditato in un contesto cittadino generale di declino e degrado: 

    €.44.000.000 finanziamenti e mutui (rata annuale €.3.900.000 sino al 2044); €.3.700.000 prima anticipazione di liquidità a pagamento di partite commerciali (rata annuale €.140.000) + €.11.100.000 seconda anticipazione di liquidità a pagamento di partite commerciali (rata annuale €.330.000) + €.10.800.000 fondo di rotazione a copertura dei debiti fuori bilancio all’epoca commissariale quantificati per €.8.400.000 (rata annuale €.340.000) + €.13.400.000 disavanzo tecnico da riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi per armonizzazione contabile (rata annuale €.450.000) = sub totale patologico €.39.000.000; €.1.300.000 transazione ATI Piano Lago + €.2.500.000 transazione ENI Divisione Gas&Power + €.600.000 transazione ENEL Sole + €.300.000 transazione per mancati espropri = sub totale patologico €.4.700.000. Totale €.87.700.000.

    Oltre, ovviamente, il contenzioso pendente, a vecchio e nuovo ad evidenza comunque dell’abnorme tasso di litigiosità, che, da ultima analisi svolta nel primo semestre 2018, ha stimato rischi di soccombenza per un controvalore di oltre €.1.600.000 a cui va aggiunta, purtroppo per noi, la sentenza di condanna in primo grado per il fallimento Valle Crati S.p.A. pari ad €.2.837.000 più il resto come per legge.

    E tante ma tante altre partite che noi abbiamo ereditato e accettato integralmente e responsabilmente per il bene comune, risolto, stiamo affrontando e continueremo l’opera di risanamento e consolidamento dei conti pubblici fondamentale per il rilancio della Nostra Città di nuovo centrale ed attrattiva. Chiara, quindi, è stata, è e sarà la politica di bilancio impostata su obiettivi a breve (risanamento e consolidamento) e medio-lungo termine (autosufficienza economico-finanziaria e sostenibilità), comprese le attività di recupero per gli esercizi pregressi e di risparmio per il corrente ed il futuro sulle imposte IVA e IRAP e non di pagamento.

    La su descritta situazione in costanza con le scelte dello Stato che ha ridotto i trasferimenti, rispetto al solo 2014, per €.2.700.000. A causa della crisi governativa e conseguente effetto dei fabbisogni standard e delle capacità fiscali, oltre modo penalizzanti per una città giovane come Rende, i trasferimenti dello Stato sono stati: nel 2014 €.7.800.000, nel 2015 €.4.600.000, nel 2016 €.5.500.000, nel 2017 €.5.100.000 così come nel 2018, a comprimere ulteriormente la spesa per manutenzioni e servizi vari.

    In ogni caso, il passato è passato, quello di Rende poi è storia che a tutti noi insegna e fortifica per la gestione del presente e, soprattutto, la costruzione del futuro che dia opportunità ai nostri figli ed alle nuove generazioni.

     

     

     

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