Situazione sanità calabrese, Licordari: “Un’eutanasia voluta dalla politica regionale e nazionale”

Il coordinatore regionale di Risorgimento Socialista sottolinea la situazione drammatica sottovalutata da molti

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    COSENZA – Sulla situazione della Sanità in Calabria, sempre più assimilabile ad una morte annunciata, negli ultimi tempi sono intervenute buona parte delle forze politiche e sociali presenti nella regione. Non c’è giorno che non si legga di disservizi, di chiusure, di ingerenze di vario genere, e le sempre più frequenti inchieste sulle reti nazionali delle tv smantellano quelle residue positività espresse in altri ambiti e che vengono percepite altrove in merito alla Calabria e ai calabresi. Alle voci già ascoltate si aggiunge quella di “Risorgimento Socialista” attraverso i coordinatori regionali Letterio Licordari (nella foto con l’europarlamentare Eleonora Forenza) e Domenico Metaponte, entrambi membri del Direttivo Nazionale del Partito. “Una situazione assurda, una sanità commissariata da anni e senza alcun effetto concreto se non quello, elementare, di tagli ai fondi e di soppressione di strutture” – afferma Licordari – “quasi un’eutanasia voluta dalla politica regionale e nazionale, uno schiaffo all’art.32 della Costituzione!” Metaponte, inoltre, evidenzia: “Nella provincia di Cosenza la situazione appare a dir poco drammatica, con aree ad altissimo rischio, come nel comprensorio del Pollino, e le dimissioni del Direttore Generale dell’ASP cosentina, Raffaele Mauro, evidenziano ormai una situazione di vero e proprio collasso e di carenza di politiche gestionali adeguate.” Da sempre comparto-volano per i consensi elettorali, quello della Sanità non riesce a beneficiare neppure del “vento nuovo” della politica italiana, essendo risultate sin qui vane e vacue le iniziative “a latere” dei neo-eletti in Parlamento. Risorgimento Socialista, espressione di cultura e storia socialista collocata a sinistra e a difesa degli ultimi, non può che denunciare energicamente una situazione del genere, ancora da molti presa sottogamba, temendo che non vi sia più tempo per risolvere le questioni spinose che si tende a lasciare sospese rinviando il tutto alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale, che si terranno in autunno.

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