Volley C maschile: Volata finale: Cinquefrondi primo

A due giornate dalla fine, il Cinquefrondi, ufficialmente primo, mentre ancora possibile qualche piccolo sussulto, tra gioie e rimpianti. Intanto, nel week end, a San Pietro a Maida, tutte le finali della Coppa Calabria

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    Il Cinquefrondi di Giacomo Tomasello (nella foto) festeggia il primo posto in classifica: ha battuto il forte Diamante ed ora, con i suoi sette punti di vantaggio, può godersi le due ultime giornate senza stress. Non può, comunque, mollare del tutto, perché all’ultima giornata dovrà ospitare il Corigliano e una sconfitta interna a favore della squadra jonica potrebbe pesare nella definizione della griglia finale dei playoff: a guardare la classifica, resta da definire chi sarà al secondo posto e chi al terzo tra Belvedere e Corigliano.

    Come sapete, stare un gradino più su sarà importante nella successione delle gare tra casa e trasferta e sicuramente non è poco. La quarta in graduatoria, il Diamante, potrebbe ancora avere da temere dal Bisignano, che lo insegue a cinque lunghezze di distanza, ma alla squadra tirrenica servirà battere il Paola alla ripresa del campionato dopo la sosta per le finali di Coppa Calabria e il gioco sarà fatto, anche se nella giornata numero 26 dovrà proprio recarsi nella tana della squadra bisignanese. Quest’ultima, qualunque, sarà quel giorno la situazione di classifica, vorrà chiudere la stagione con un risultato di prestigio davanti al proprio pubblico. Alla squadra e alla dirigenza, qualora le cose dovessero andare come sembra (cioè restare fuori dalle semifinali), resterà il rimpianto per quel brutto dicembre in cui la squadra, per tanti motivi, ha bruciato quanto di buono aveva costruito nella prima parte del campionato.

    E parlando di rimpianti per come poteva andare e non è andata, il primo nome che ci viene in mente è quello del Montalto. Per la squadra del presidente Parisano, quest’anno poteva essere quello “buono” per raccogliere tutte le soddisfazione che i campionati precedenti sembravano annunciare, come se, negli anni, Giuseppe Rota e i suoi inossidabili atleti avessero messo nel salvadanaio tante monetine che, invece, sono scivolate via dalle dita senza poter far nulla per evitarlo. Tante, ovviamente, le cause: interne ed esterne. Quelle interne sono già state trattate su queste pagine, a cominciare dall’organico, che ha perso degli elementi importanti: Iannace, che ha scelto di andare via, Zingone e Garoffolo che hanno avuto problemi fisici tutt’altro che leggeri. A questo si aggiunge l’assestamento della squadra con un palleggiatore nuovo, seppure di qualità. Le difficoltà “storiche”, poi, hanno fatto il resto: non avere un impianto a Montalto e dover giocare a Cosenza, a Bisignano, a Camigliatello è stata una tortura non solo dal punto di vista logistico, ma anche un danno per i tifosi che con passione seguono la squadra da anni.

    Le cause esterne, invece, si possono racchiudere in due aspetti: l’innalzamento del livello tecnico nella fascia alta della classifica e l’irruzione sul palcoscenico della serie C di due “finte matricole” di grande spessore. Il livello più alto, dicevamo. La “colpa” è soprattutto del Cinquefrondi, che ha dominato la stagione e che fino ad oggi ha vinto ventitré gare su ventiquattro: unica sconfitta, alla 21.ma di campionato, sul parquet di via Popilia, a Cosenza, per mano del Montalto (3-1 il risultato). L’abbiamo già detto altre volte, ma lo ripetiamo: in serie C non è facile avere, contemporaneamente, un forte allenatore, un ottimo organico ed una società strutturata “da serie superiore”. Questi ingredienti hanno pesato tantissimo e speriamo che tante piccole società prendano esempio, cominciando, per prima cosa, all’organizzazione e solo dopo al resto. Altra squadra che è cresciuta (e, guarda caso, vanta ingredienti simili alla capolista) è il Corigliano: i ragazzi su cui aveva lavorato Tomasello negli anni scorsi, con Alfonso Bosco in panchina, sono cresciuti e si sono dimostrati consapevoli di questa crescita, facendo sacrifici e lottando sempre fino alla fine. Un esempio? Quattro volte la squadra è arrivata al tie break e quattro volte ne è uscita vittoriosa: solo il Cinquefrondi ha fatto altrettanto. Ed ha perso solo quattro partite in tutto: è al secondo posto, in questa graduatoria specifica.

    E veniamo alle due “rivelazioni prevedibili” della stagione: Belvedere e Diamante. Due matricole che vantano organici con elementi di categorie superiore (seppure con qualche annetto sulle spalle) e un’ottima organizzazione di gioco. Diamante ha potuto contare per tutto l’anno sul “fuoco sacro” di Carmelo Presta, Belvedere, invece, dopo la “rinuncia” di Saverio Marsico, ha potuto contare sulla guida del suo palleggiatore-allenatore Roberto Cesario in palestra e sull’esperienza consolidata di Luigi Brancato sulla panchina. Frullando tutte queste tessere del puzzle, possiamo dire che questo campionato ha offerto gare davvero belle da vedere, come non succedeva da un po’ di anni.

    Tante lamentele, purtroppo, sugli arbitraggi, ma di questo chiederemo pareri a fine stagione a tutti quelli che durante l’anno, in modo più o meno pacato, arrabbiato o inviperito, hanno cercato di far riflettere un po’ tutti sulle cause, vecchie e nuove, che stanno a monte.

    Coppa Calabria 2019. Come dicevamo più su, questo week end sarà dedicato alle finali di Coppa Calabria di serie C e serie D: palasport “Marco Giuliano” di San Pietro a Maida. Il sabato si giocheranno le gare maschili e domenica quelle femminili. Per orari e nomi delle protagoniste, potrete consultare lo schema che abbiamo preparato per voi.

    Sergio Lionetti

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