Tansi ad Oliverio: ‘L’unico suo merito è stato tenersi lontano dalla Prociv quando la dirigevo’

Risposta al Governatore sulla riforma del volontariato di Protezione Civile

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    COSENZA – Oliverio ha ricordato i risultati conseguiti nel corso del suo mandato, ormai alla fine, nel riformare la Protezione Civile – scrive in una nota Carlo Tansi. Io, che l’ho vissuta in prima persona nel ruolo di suo dirigente per ben tre anni, so benissimo di cosa parliamo: di un’istituzione fino al mio ingresso praticamente ignota ai calabresi, in cui ho dovuto mettere mano dappertutto. Soprattutto nel settore del volontariato, che versava in condizioni deplorevoli e a cui ho dedicato tutte le mie energie. Capisco – continua Tansi – che siamo in campagna elettorale e che quella di Oliverio si annuncia tutta in salita ma trovo profondamente scorretto intestarsi meriti non propri. L’unico merito di Oliverio, se proprio gliene devo riconoscere uno, è stato quello di essersi tenuto lontano dalla Protezione Civile mentre la dirigevo. Mentre io riorganizzavo tutto il settore dei volontari, li riqualificavo e li rendevo autonomi dalla politica con una profonda riforma del regolamento del volontariato. Ho raggiunto questi risultati consentendo a tutti i calabresi il libero accesso al volontariato di Protezione Civile attraverso la soppressione degli assurdi test di ammissione che solo la Regione Calabria espletava per logiche clientelari, e prevedendo al contempo una formazione rigorosa per i volontari. In tal modo ho cancellato quella casta privilegiata di associazioni, strettamente legate alla politica, che ricevevano ingenti fonti regionali a dispetto di tanti potenziali volontari che non potevano espletare la loro nobile missione. Grazie a queste mie iniziative, portate avanti tra le polemiche strumentali di chi voleva continuare ad assoggettare il volontariato di Protezione Civile alla politica, il corpo dei volontari è ora diventato sano, efficiente e operativo. Ma per meriti di chi scrive e dei suoi collaboratori di allora, non di Oliverio. Non promette affatto bene una campagna elettorale che inizia nel segno della travisamento della realtà e dell’appropriazione di meriti altrui. L’umiltà, la serietà e la credibilità pagano sempre.

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