Primo giorno di scuola, Marziale: “In molti comuni studenti disabili rimasti a casa”

La mancata nomina di assistenti ha creato non pochi disagi

Più informazioni su


    “Gli enti locali hanno l’obbligo di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, essendo tale funzione differente da quella del sostegno didattico, in forza dell’art. 139 del decreto legislativo n. 112/98, che assegna tale compito ai Comuni per la scuola del primo ciclo ed alle Province o Città Metropolitane per la scuola del secondo ciclo. Si tratta di un dovere tassativo nei confronti dei diritti inviolabili di un minore disabile, diritti non solo garantiti dalla Costituzione ma anche dal Diritto Internazionale recepito ed attuato dallo Stato Italiano”.

    E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria: “Prendo atto – continua il Garante – che si contano sulle dita di una mano i Comuni che hanno garantito sin dal primo giorno di scuola l’assistenza ai bambini, per cui stamane il suono della campanella non è stato uguale per tutti; molti bambini addirittura non son entrati nelle aule, nonostante io abbia trascorso l’estate a ricordare con tutti i mezzi possibili tempi e modalità per il reclutamento delle figure, sopportato dal presidente dell’Associazione Adda, Vito Crea, che dal 2014 combatte strenuamente ed in rappresentanza di tutte le altre associazioni territoriali calabresi”.

    “A nulla – specifica Marziale – vale l’obiezione degli Enti che, a causa delle ristrettezze economiche, non siano in grado di fornire assistenti formati, perché come sancito dalla Corte Costituzionale, in presenza di un diritto costituzionalmente garantito come quello allo studio, non ci sono vincoli di bilancio che possano giustificare la violazione o il restringimento di tale diritto”. “Chiederò ai TAR affinché previo ricorso dei genitori, provvedano a nominare un commissario ad acta col compito di procedere alla nomina degli assistenti, in vece dei Comuni che non lo hanno fatto – annuncia Marziale – così come oggi stesso informerò i Tribunali per i Minorenni e le Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni. I genitori chiedano altresì il risarcimento dei danni esistenziali previsti per legge. Non è accettabile che per farraginosità burocratiche comunque aggirabili o procedure avviate in forte ritardo, magari dopo le vacanze e le feste patronali, o addirittura per disconoscenza, come quella di un assessore che mi ha risposto dicendo di non essere al corrente che le nomine spettino al comune”. “Sempre in mattinata – conclude Marziale – chiederò ai prefetti delle cinque province, che già si sono attivati nel merito in seguito ad una mia nota loro indirizzata, di voler speditamente intervenire come meglio ritengano sui comuni affinché questa storia finisca. Non agevolare il diritto allo studio di un minore disabile significa discriminarlo, significa discriminare la sua famiglia e significa discriminare anche quegli assistenti che sono in attesa di lavorare”.

    Più informazioni su