Volley C femminile. Cosenza: un tie break perfetto

Un primo e un quinto set da applausi, ma in mezzo tante cose (belle e brutte) su cui lavorare. Bene, in rimonta, la Costa Viola Cenide, prima del crollo. Prestazioni super di De Luca (32) e Vojinovic (27)

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    VOLLEY COSENZA ASD – COSTA VIOLA CENIDE VILLA SG: 3-2 (25-16, 26-24, 24-26, 16-25, 15-5)

    Cosenza: C. Di Lieto (1 p.to), Mazzuca (7), Caruso (2), De Luca (cap., 32), Luciani (16), F. Di Lieto (6), Meringolo (10), D’Agostino (L1), Naccarato, Ferraro, Stella, Guido, Arnieri (L2). All.: T. Chirumbolo.

    C. V. Cenide: Chindemi (1), Briante (cap., 5), Vojinovic (27), Siracusano (15), Porpiglia, Perri (4), Corso (2), Marcello (4), Strati, Porcino I., Arinze (L1), Cilione (L2). All.: P. G. Porcino.

    Arbitri: N. A. Braile e G. Rìzzica.

    Note: Ace: Cosenza (11), CV Cenide (5). Err/Batt.: Cosenza (19), CV Cenide (15). Muri: Cosenza (5), CV Cenide (4). Durata della gara: 2 ore e 13 minuti.

     

    Quarta vittoria in sei gare per la Volley Cosenza, dopo una gara che sembrava in discesa, poi in ripida salita e poi ripresa in mano con un’autorità che forse ha lasciato di stucco anche la stessa dirigenza rossoblù.

    Si gioca al Pala-CUS, nella Città universitaria di Quattromiglia, diventato per forza di cose (palasport di via Popilia affollatissimo) il campo casalingo. Di fronte, una squadra il cui nome riassume in un colpo solo due colonne della storia del volley reggino e non solo: Costa Viola Cenide di Villa san Giovanni.

    Come avrete capito, si è fatto qualcosa che dalle nostre parti difficilmente si vede: due società che capiscono l’importanza della collaborazione e fanno diventare forza due debolezze: le debolezze di squadre che, come tante, troppe altre, vivono grazie ai sacrifici a volte eroici dei loro dirigenti. Parliamo della Costa Viola, che celebrava uno dei luoghi turistici più belli d’Italia e la Volley Cenide, che citava un personaggio davvero singolare e insolito della mitologia greca. Ma torniamo alla partita.

    Tonino Chirumbolo schierava Claudia Di Lieto in regia, in diagonale con Sarah Mazzuca, come laterali c’erano Luciani e la capitana De Luca, al centro Federica Di Lieto e Meringolo. Discorso a parte per il libero: vista l’indisponibilità di Eleonora Salvo, ecco in campo l’esperta Erika D’Agostino, tesserata in extremis come atleta.

    Paolo Porcino, il tecnico avversario, rispondeva con Chindemi e la capitana Briante per la diagonale palleggiatore-opposto, Vojinovic e Siracusano di banda, Perri e Porpiglia al centro e come liberi, nel corso della gara, alternava Arinze e Cilione, con il sistema ricezione-difesa ormai molto in voga.

    Il primo set è un monologo cosentino, nonostante le sette battute sbagliate. Il punteggio finale (25-16) fa capire che l’approccio alla gara delle due squadre era stato completamente diverso. Anche se la ricezione delle rossoblù non era da applausi, la capacità difendere e ricostruire invece lo era: le percentuali degli attaccanti erano straordinarie proprio in contrattacco. Lo stesso avveniva anche nel secondo parziale, tanto che (sommando gli attacchi di De Luca e Luciani in questi due set) arriviamo a 13 su 17: 76%, giusto per dare un’idea. Meno efficace, di poco, il cambio palla: 11 su 18 (61%). Unica differenza, però, era che adesso anche la costa Viola Cenide era entrata gradualmente in partita, soprattutto per merito di Siracusano e Vojinovic (top scorer reggina con 27 punti finali), spina nel fianco sempre più determinante nei tre set centrali del match.

    Il secondo set lo vinceva Cosenza, che distribuiva il gioco sulle sue due laterali, davvero infermabili dal muro avversario, ma nella sua fase centrale, dal 14-9 al 16 pari, la Costa Viola Cenide aveva avuto una fiammata davvero perentoria. Si proseguiva punto-a-punto, ma Luciani dava il colpo di grazia: 26-24.

    Terzo set ancora combattutissimo, con break e contro break, ma stavolta, nella fase di contrattacco, l’efficacia delle schiacciatrici cosentine, impegnate al massimo per la difficoltà di distribuire il gioco al centro, era scesa troppo (4 su 17) mentre solo De Luca, in questa fase, reggeva benissimo in cambio palla: 7 su 10, con un solo muro preso, l’unico in tutta la gara. La volata (26-24) la vincevano le ragazze reggine, soprattutto grazie ad una battuta davvero efficace.

    Il quarto set era un monologo di Briante e compagne, che caricavano tutto il peso del gioco sulle spalle di Vojinovic. Il fatto che sia il muro rossoblù che quello ospite siano stati così in difficoltà, nonostante le due squadre giocassero spesso palle scontate, non è solo merito delle forti schiacciatrici ammirate oggi da entrambe le parti, ma anche un elemento, insieme alla ricezione, su cui lavorare molto già alla ripresa degli allenamenti. Fanno da contrappeso le due difese, davvero in grado di tirare su palloni che sembravano imprendibili. Quarto set vinto in tranquillità dalle ospiti e si andava a quel tie break che non ti aspetti.

    Da dove cominciamo? Dai due ace di Federica Di Lieto, dal 5 su 5 in attacco di De Luca, da Meringolo e Mazzuca puntuali e precise? Situazione al cambio campo: 8-0. Il primo punto reggino, di Briante, frutta il 10-1, ma Cosenza è in partita e le avversarie già con la mente altrove. Il quinto parziale si conclude sul 15-5, tra gli applausi del pubblico a entrambe le squadre. A Cosenza per la sua reazione quando molte altre squadre si sarebbero arrese e alla Costa Viola Cenide per le cose belle mostrate soprattutto nel terzo e quarto set: cose su cui costruire il futuro.

    Sergio Lionetti

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