“Oliverio ha tolto le macerie dalla Regione. Cosenza? Ha una Giunta che propina falsi d’autore”

Enza Bruno Bossio, parlamentare del Pd, intervistata da Cosenzainforma: Il successo del SI al referendum legittima la capacità riformista del Paese

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    E’ stata nominata da alcuni giornicapogruppo del Pd all’interno della Commissioneparlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione della Pubblica amministrazione e sugli investimenti complessivi riguardanti il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Un incarico che arricchisce il già ampio curriculum politico di Enza Bruno Bossio. Non solo: sono in molti a sostenere che nei dem calabresi “non si muove foglia se il duo Bossio-Adamo non voglia”. Cosenzainforma.it ha intervistato Enza Bruno Bossio.

    Onorevole Bruno Bossio lei è in tour in Calabria per promuovere le ragioni del Pd per il referendum. Perché votare Si? “Dal voto del 4 dicembre si misura la credibilità dell’Italia all’estero. Il successo del SI legittima la capacità riformista e la forza del Paese a promuovere processi di innovazione. Il voto riguarda il destino del paese e le ragioni del No sono indotte, invece, dal posizionamento politico dentro e tra i partiti. Il 4 dicembre i cittadini sono chiamati a pronunciarsi sullo snellimento e sul riordino del sistema istituzionale, sulla semplificazione del procedimento legislativo. Il Si alla riforma costituzionale prefigura uno stato più moderno, leggero, efficiente e meno costoso”.

    Se dovesse prevalere il Sì al referendum costituzionale, che conseguenze ci sarebbero in Calabria e nel suo partito? “Il Si favorisce il superamento della palude e della paralisi burocratica- legislativa.Il riordino delle funzioni tra i diversi poteri favorisce oggettivamente ancor di più la velocità della crescita economica e sociale di una regione storicamente svantaggiata. Per il Pd in Calabria e nel Paese si rende compiuto l’atto costitutivo fondamentale che ha originato la nascita del partito. Un partito progressista di massa chiamato a competere nel sistema dell’alternanza e secondo il principio della vocazione maggioritaria. Si compirebbe così la transizione rimasta finora irrisolta dalla prima repubblica ad un nuovo equilibrio ed ordine costituzionale”.

    Renzi aveva dichiarato che in caso di sconfitta referendaria si sarebbe dimesso. Poi ha fatto dietrofront. Non è un segno di poca coerenza? “Renzi ha sbagliato a personalizzare il voto referendario. Ha fatto bene, invece, a correggere eliminando la contesa sul governo e sulla leadership del Pd e a rendere centrale nel confronto elettorale il tema di quale futuro per l’Italia”.

    Come giudica il lavoro svolto dal governatore Oliverio. Il quale, a dire il vero, non è che stia navigando in acque tranquille a causa di inchieste giudiziarie (Calabria Verde tra le varie) e di nomine contestate?

    “Sulla Regione parlano i fatti che sta realizzando l’amministrazione guidata da Oliverio e non i polveroni mediatici strumentali ad una propaganda tanto distruttiva e interessata quanto infondata.In questo primo tempo Oliverio ha rimosso le macerie ereditate e contestualmente avviato un’opera di ricostruzione e cambiamento. Già oggi si registrano i primi segni di ripresa economica. Finalmente i dati dell’occupazione e della crescita hanno, dopo decenni, il segno positivo”.

    Capitolo sanità: il governatore è contrario ai commissari Scura e Urbani, diversi gli scontri. Possibile che non si riesce a garantire ai calabresi una sanità decente? “Una sanità decente si garantisce solo cambiando musica e musicanti. E’ da sei anni che la sanità calabrese è gestita da commissari. E’ ampiamente provato che la politica ragionieristica dei tagli lineari ha prodotto l’aumento della mobilità passiva e non ha garantito neanche i livelli essenziali di assistenza. La linea di Oliverio è alternativa a questa politica. La Regione punta sulla qualificazione dei servizi e sull’elevamento tecnologico. Non è casuale che proprio in questi giorni, dopo anni di impedimenti e ritardi, si attivi la PET all’Annunziata e Cardiochirurgia a Reggio Calabria”.

    Nonostante congressi e riunioni il Pd calabrese resta spaccato. Un esempio, per tutti, i continui contrasti tra Guccione e Oliverio. Si potrà mai avere un partito democratico unito? “La dialettica interna ad un partito è prova di vivacità ed interesse. E’ negativa quando è paralizzante. In questo momento tutte le componenti del Pd si misurano sulla capacità di sostenere la mission propria di un partito di governo in Calabria e a Roma. Il tema, pertanto, si pone ben oltre la critica che Guccione o ognuno di noi può di volta in volta avanzare”.

    Passiamo a parlare di Cosenza: il sindaco Occhiuto ha puntato sul rilancio della città “investendo” sul patrimonio culturale: vedi Alarico e la candidatura della stessa Cosenza a capitale della cultura. Sono scelte oculate o si può fare di meglio?

    La risposta convincente l’hanno data numerosi intellettuali e personalità di rilievo nazionale con la lettera aperta inviata al ministro Franceschini. L’impostazione culturale di questa amministrazione comunale è miserevolmente “pataccara” e subalterna. Si propinano patacche in tutti i settori amministrativi. Sono falsi d’autore le piste ciclabili sui marciapiedi cittadini come ingannevole è il carnet delle opere pubbliche e illegittimi sono i bandi e le nomine dei dirigenti”.

    Ma a Cosenza è davvero necessaria la metropolitana? “Con la metro prende corpo fisicamente la città unica. Questa infrastruttura sarà identitaria e rilancia le funzioni direzionali dell’area urbana che si snoda lungo un asse compreso tra due eccellenti poli di potenziale sviluppo, quali il centro storico bruzio e l’università della Calabria. La metro è il vero atto di riorganizzazione della struttura urbana; è un fattore di sviluppo di un modello ecosostenibile”.

    Ospedale nuovo o riqualificazione dell’Annunziata? “Cosenza necessita e subito di un nuovo ospedale più sicuro e tecnologicamente avanzato. Sulla localizzazione è giusto affidarsi all’esito dello studio di fattibilità proposto dalla Regione”.

    Un suo giudizio su Lucio Presta, il primo candidato a sindaco alle scorse amministrative della coalizione “Grande Cosenza”. Che, con il successivo addio, ha lasciato il Pd in serie difficoltà. Pd che poi ha puntato su Carlo Guccione. Ma senza successo.

    “È stato il voto di giugno a saldare i conti da questa vicenda. I compiti assegnati all’attuale schieramento di opposizione alla giunta Occhiuto ed al Pd cosentino non sono più condizionati da quell’episodio”.

    La procura di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio per la presunta rimborsopoli regionale di diversi esponenti del Pd tra i quali figurano suo marito Nicola Adamo, e CarloGuccione, ma anche altri consiglieri regionali di altri partiti. Facciamo lavorare la giustizia oppure…

    “Né Guccione né Nicola sono accusati di avere intascato un euro. La Procura contesta l’inappropriatezza delle spese dei gruppi consiliari. Un’indagine come questa è stata condotta in quasi tutte le regioni italiane. Si sono registrate finora assoluzioni piene da parte della magistratura giudicante e pronunciamenti inequivoci della Corte dei conti. Quando è stato accertato che ci sono stati consiglieri regionali che hanno rubato è stato giusto condannarli”.

    Infine, una battuta sull’ente Provincia. L’avvocato Graziano Di Natale, presidente facente funzioni, ha modificato gran parte dell’apparato dirigenziale eliminandole consulenze esterne. Ma ancora non ha indetto la data delle nuove elezioni.

    “Graziano Di Natale sta svolgendo una attività amministrativa ordinaria e di transizione. Sulla data delle elezioni del nuovo consiglio provinciale è stato netto: si vota entro il 12 gennaio”.

    Astolfo Perrongelli

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