“La Regione è incapace di gestire fondi. Oliverio dialoghi con Scura. Occhiuto? I suoi fini sono altri”

LE INTERVISTE DI COSENZAINFORMA.IT Parla il consigliere della Grande Cosenza e consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione

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    “Purtroppo è un periodo nero per tutta la città che è rappresentata da un sindaco capace di vendere bene solo fumo. Ha ignorato Telesio e i nostri padri per inseguire il mito di un barbaro. Un mito che ci sarebbe costato milioni di euro di scavi improduttivi. Solo un manipolo di incompetenti poteva puntare su Alarico come brand della candidatura a Capitale della Cultura. Occhiuto ha una concezione cosmetica della cultura. I suoi fini sono altri. Anche dietro le operazioni pseudo culturali che ama così tanto”.

    E’ un attacco duro quello sferrato da Carlo Guccione, consigliere comunale della Grande Cosenza e consigliere regionale del Pd, al sindaco della città dei bruzi, Mario Occhiuto. Guccione è considerato una sorta di ribelle all’interno dei dem, viste le sue posizioni molto critiche verso il Pd ma soprattutto l’esecutivo regionale. Cosenzainforma lo ha intervistato.

    Cinque mesi di amministrazione Occhiuto. Il sindaco sostiene che si è lavorato tanto e bene. Un suo giudizio.

    “Non solo i quartieri periferici e il centro storico, ma tutta la città mostra i segni del degrado. L’unica attività in cui si è speso Occhiuto è la solita propaganda a cui ci ha abituati da anni. Ovviamente a spese dei cittadini”.

    Nei giorni scorsi ha chiesto di visionare gli atti per l’appalto per le luminarie. Il giorno dopo la Finanza visita il Comune e acquisisce atti proprio su quell’ affidamento. Pura coincidenza?

    “L’opposizione deve esercitare esclusivamente il suo ruolo. Quello di controllo su ciò che avviene a Palazzo dei Bruzi. Compresa questa vicenda delle luminarie sulla quale i cittadini di Cosenza devono vederci chiaro. Non mi sorprende l’iniziativa della magistratura”.

    Occhiuto l’ha accusato di aver “offerto posti di lavoro tramite Garanzia giovani”. Come risponde?

    “Occhiuto è in difficoltà. Questa volta ha un’opposizione che non scalda la sedia. La mia bussola è il bene comune. La sua no. Tutti conoscono il suo modus operandi e le sue “alte” finalità. Appena mi sono insediato ho evitato che il Governo nazionale, alle luce delle inadempienze della passata giunta regionale, potesse revocare oltre 67 milioni di euro su Garanzia Giovani. E ho predisposto tutti gli atti necessari per far partire questo strumento che in altre regioni era già operativo da oltre un anno”.

    Un suo giudizio sui cosiddetti malpancisti. O meglio gli insoddisfatti “occhiutani” .

    “Sono dinamiche interne alla maggioranza. Certo, rappresentano lo stato di agitazione all’interno dell’esecutivo guidato da colui il quale ha detto alcune cose in campagna elettorale e oggi fa l’esatto contrario”.

    La sua ricetta per il rilancio di Cosenza.

    “Puntare su cultura e innovazione. Con il centro storico che diventi cuore propulsivo di queste due mission. Un futuro in cui il governo della città possa essere condiviso con le forze produttive, le imprese e le associazioni. Da una parte sviluppo a Sud, anche grazie alla Metro Leggera, dall’altra servono politiche legate al welfare e alle famiglie in difficoltà. E poi la costruzione della città unica Cosenza-Rende-Castrolibero”.

    Sì alla metro? E ospedale nuovo o riqualificazione dell’Annunziata?

    “Punti centrali della costruzione della Grande Cosenza erano nel mio programma la Metro e il Nuovo ospedale. Ho sempre considerato e considero tuttora queste due opere strategiche. Occhiuto era contrario in campagna elettorale, come ogni populista che si rispetti. Ora ha cambiato idea. Siamo contenti che sia ritornato sui propri passi. Il bene di Cosenza va al di là delle battaglie politiche. La metropolitana leggera è la prima vera opera per la realizzazione della città unica dell’area urbana”.

    Passiamo alla Regione. Continua la sua battaglia contro la politica di Oliverio soprattutto per quanto riguarda la sanità. Troverete mai un punto d’accordo?

    “Guardi, se la Regione continua con la contrapposizione frontale ai Commissari Scura e Urbani non si va da nessuna parte. Il dialogo è l’unica strada per uscire dal commissariamento della Sanità nel 2018. Va ripreso lo spirito del cambiamento che aveva animato il progetto politico con cui abbiamo vinto le elezioni regionali nel 2014”.

    Oltre alla sanità lei ha puntato il dito su fondi andati in fumo. Può chiarire meglio la questione?

    “L’incapacità della Regione su questo versante è sotto gli occhi di tutti. Le faccio un esempio concreto: la vicenda dei bandi del Psr, Piano di sviluppo rurale, 2014-2020, (pacchetto giovani) pubblicati il 28 giugno 2016. Scadevano il 30 settembre e sono stati prorogati a gennaio del 2017”.

    Sebbene ci sia una nuova segreteria regionale e modifiche in quella provinciale il Pd non ricuce le sue divisioni. Questione di correnti o troppo personalismi?

    “Il Partito democratico, come tutti i grandi partiti di massa, ha una sua dialettica interna. E’ il sale della democrazia”.

    Infine, hanno chiesto il rinvio a giudizio per la presunta rimborsopoli regionale. Facciamo lavorare la giustizia oppure…

    “La mia vicenda è marginale. Non lo dico io, ma si evince facilmente dalla lettura delle carte processuali. Mi auguro che il processo si celebri in tempi rapidi”.

    Astolfo Perrongelli

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