“Manca un reale coordinamento tra chi si oppone ad Occhiuto”

LE INTERVISTE DI COSENZAINFORMA.IT Sergio Nucci di Buongiorno Cosenza: “C’è gente che non ama che qualcuno sveli misteri e scopra sepolcri”

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    Ha sostenuto Enzo Paolini, con Scelta Civica e Buongiorno Cosenza alle scorse amministrative. Ma il risultato è stato un flop. E la mancata elezione di Sergio Nucci come è stata una delle più clamorosa. L’ex consigliere comunale è stato tra quelli che hanno speso molte energie credendo in un progetto che poi è andato in fumo. “Sono stato in consiglio comunale complessivamente per 12 anni e mezzo. Tre anni dal 1990 al 1993, cinque dal 2006 al 2011 e quattro e mezzo dal 2011 al 2016. Che effetto mi fa non essere della partita?Nessuno in particolare. Sono convinto di alcune cose però: ho svolto bene il mio ruolo, ho lasciato un buon ricordo e non ho conquistato il seggio sol perché Occhiuto ha vinto con oltre il 55% dei consensi. Quindi, non avendo nulla di cui rimproverarmi, penso di essere uscito di scena con grande serenità. Come dire: la serenità dei giusti”. Per quanto riguarda la sua attività in politica chiarisce che “il mio impegno attivo è ancora in piedi con Buongiorno Cosenza. Si tratta di un movimento civico che ha pieno titolo per discutere e dire la sua su quanto avviene in città. Speriamo nei giorni a venire di portare avanti qualche lodevole iniziativa per la città”. Cosenzainforma lo ha intervistato.

    Tornando allo scorso febbraio firmeresti sempre la sfiducia a Occhiuto?

    “Io ho firmato la sfiducia sulla base di un accordo tra le forze di opposizione, garantito dal Partito Democratico, che prevedeva la celebrazione delle primarie per l’individuazione del candidato sindaco del centro-sinistra. Con quei presupposti io rifermerei perché ritenevo e ritengo che il quinquennio Occhiuto, appena trascorso, non sia stato rispettoso degli impegni assunti in campagna elettorale nel 2011. Diversa invece la risposta se a chiedermelo fosse ancora il Pd….”

    Che ne pensi del nuovo esecutivo?

    “E’ prerogativa del sindaco nominare la giunta secondo le sue esigenze. Lo ha fatto ed è nel suo diritto. Così come è prerogativa dei consiglieri vigilare sull’operato dell’amministrazione ed esprimere di volta in volta il proprio apprezzamento o la propria critica. Ad esempio sulla questione metropolitana, che tanto consenso ha portato ad Occhiuto, mi sembra di capire che le posizioni del sindaco siano un po’ cambiate. E’ legittimo, ci mancherebbe, ma è anche legittimo che chi ha su quella linea espresso fiducia ed appoggio oggi rivendichi una diversità. Mi auguro soltanto che alcuni mal di pancia siano seguiti da prese di posizione cristalline. E’ facile in questa città dire che si è contro perché non si è stati accontentati. Chi oggi mugugna se mantiene il punto dimostra di avere assunto una posizione politica e non di interesse. Se non lo fa perde di credibilità”.

    Un tuo giudizio sull’operato dell’opposizione.

    “Mi sembra manchi un reale coordinamento tra le forze che si oppongono ad Occhiuto. Questo forse è stato anche il limite dell’opposizione del quinquennio appena trascorso. Se si va in ordine sparso e si mette in campo un’opposizione a spot è difficile incidere significativamente. Se invece ognuno nell’ambito della minoranza svolge onestamente la sua parte allora il fiato sul collo a sindaco e giunta sarà un tornado e non una brezza mattutina”.

    I tuoi rapporti con Enzo Paolini.

    “Ottimi. Sta conducendo una sua battaglia sul NO al referendum con grande competenza e serietà. Questo gli fa onore. Sull’attività consiliare ne so poco. Mi dispiacerebbe se abbandonasse il suo posto in consiglio: Cosenza ha bisogno di persone capaci nell’assise comunale”.

    Note le tue battaglie, poi cavalcate da tutti gli avversari di Occhiuto in campagna elettorale, contro piazza Bilotti e gli affidamenti diretti. Che poi sono stati un boomerang sia per Paolini che per Guccione.

    “Questa città che pur sapendo tutto, grazie a Buongiorno Cosenza e a me, sulla gestione del comune di Cosenza ha premiato il sindaco con circa il 60% dei consensi dei votanti. Questo è un fatto dal quale partire. A volte la gente non vuole attardarsi nel conoscere le cose o peggio ancora non ama che qualcuno sveli misteri e scopra sepolcri. Personalmente lo rifarei non una ma cento volte per una questione etica e morale, ma mi rendo conto di essere anacronistico in una società dove di etica e di morale ce ne sono sempre meno”.

    Che bisogna fare per ridare lustro a Cosenza? C’è bisogno di Alarico o di cosa?

    “Si ma Cosenza è la città di Telesio innanzitutto. Ma è anche una città simbolo nel risorgimento grazie ai fratelli Bandiera. Legarsi ad una leggenda senza neanche disporre di un cimelio, dico uno, è quanto mai singolare. Pensare poi di realizzare un museo addirittura sul nulla ha dell’incredibile. Forse anche questo è un modo per attrarre, la definirei la negazione dell’ovvio. Circa le idee lavorerei sul recupero della nostra identità. Storia, architettura, tradizioni … sarebbe un percorso difficile ma virtuoso, ma ci spero poco, convinto come sono che per qualcuno la scorciatoia rimane sempre la via migliore”.

    Ogni anno organizzi il concerto di Capodanno. Questa volta è a rischio, perché?

    “Perché il comune si è guardato bene dopo 11 mesi dalla mia richiesta del teatro Rendano, ormai sede storica della manifestazione, di concedermene l’uso. Molto strano se si pensa che l’1 di gennaio è un giorno notoriamente difficile per la realizzazione di eventi. Eppure dal comune mi hanno fatto, informalmente, sapere che avrebbero in quella data organizzato qualcosa. Beh, se il primo gennaio 2017 al Rendano non sarà organizzato alcun evento, sarà chiaro, ai cosentini in primis, che la non concessione aveva poco di programmatico e molto di personale. Ma aspetto quel giorno per esprimere un giudizio definitivo”.

    Astolfo Perrongelli

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