Referendum costituzionale: domani arriva Minniti

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio verrà a Cetraro per sostenere le ragioni del Si

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    Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti sarà domani a Cetraro per sostenere le ragioni del Sì al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Minniti parteciperà, infatti, a un Convegno dal titolo “Riformare la Costituzione. Le ragioni di una scelta”, che si terrà nella Sala Convegni della Colonia San Benedetto di Cetraro Marina, con inizio alle 17,30, insieme al consigliere regionale Giuseppe Aieta e al sindaco di Cetraro, Angelo Aita. Annunciando questa manifestazione, lo stesso consigliere regionale Giuseppe Aieta ha sinteticamente spiegato le motivazioni alla base della sua organizzazione. “Domani a Cetraro – ha, infatti, sottolineato Aieta – terremo un convegno con il sottosegretario di Stato Marco Minniti sul referendum costituzionale, informando i cittadini e gli elettori sulle ragioni che ci spingono a schierarci per il Sì. Lo faremo senza schemi, come siamo abituati a fare e come abbiamo sempre fatto. Lo faremo perché convinti di ciò che l’Italia dovrà essere dopo il 4 dicembre”. “Naturalmente – ha aggiunto Giuseppe Aieta – la presenza di Minniti arricchisce questa iniziativa, in quanto Minniti è notoriamente uno dei più importanti esponenti del Governo Renzi, ma anche dei più acuti. Personalmente lo ritengo come la parte migliore che la Calabria ha potuto esprimere nei Governi della Repubblica”. Successivamente, Aieta ha anche spiegato le ragioni che hanno determinato in lui la scelta per il Sì al referendum del 4 dicembre. “Era il 26 maggio quando annunciai il mio sì (avverbio e non pronome o, peggio ancora, nota musicale) alla Riforma costituzionale. Lo feci perché sono decenni che attendiamo una Riforma dello Stato più volte tentata dal quel grande partito che è stato il Partito Socialista Italiano. Certo, non tutto appare condivisibile in questa riforma, perché rimangono questioni aperte, ma in un rapporto tra più e meno gli aspetti positivi propendono per una decisione favorevole alla riforma. Oltre al merito, di cui vi ometto le ragioni per economia di tempi e perché gli organi della comunicazione stanno dando ampie informazioni, vi sono ragioni politiche evidenti che non si possono sottovalutare e che stanno tutte nel coraggio del Premier a giocare una partita che poteva evitare se solo avesse pensato al proprio destino e non a quello del Paese”. “Diciamoci la verità – ha aggiunto Aieta – Matteo Renzi avrebbe potuto comodamente cercare mediazioni e compromessi utili alla sua permanenza a Palazzo Chigi; invece ha scelto la via del coraggio avventurandosi su un terreno minato che rischia di farlo saltare proprio il 4 di dicembre. Contro tutti i partiti ha scelto di osare e di imboccare la via più tortuosa per il suo futuro politico, decidendo di dare una spallata a quella sorta di galleggiamento che ha caratterizzato la vita politica negli ultimi 30 anni. C’è in questa scelta la manifesta volontà di lasciare il segno, di non passare alla storia come anonimo, di imprimere una svolta ad un Paese che sul piano istituzionale è vecchio, lento e sciapo”. Infine, Giuseppe Aieta ha sottolineato: “Da quel 26 maggio ad oggi ho osservato il silenzio per approfondire e per decidere, senza farmi ingabbiare in schemi che non ho mai avuto, come la vicenda della sanità ha dimostrato addirittura autosospendendomi dal PD. Oggi, proprio sui commissariamenti della sanità c’è una discussione aperta che potrebbe portare a restituire la sovranità di questo settore delicato e sensibile ai Governatori delle Regioni. Al di là di questo, però, c’è un tema aperto che si trascina da decenni e che è relativo alla Riforma delle Istituzioni che non può lasciarci indifferenti. Ecco perché ho ritenuto di confermare la mia scelta a favore del sì e, pur avendo rispetto per le ragioni del no, devo dire che è giunto il tempo di cambiare. Sì, proprio di cambiare!”

    Clelia Rovale

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