Il coordinamento di Democrazia costituzionale e i Partigiani delle scuola pubblica festeggiano il No

Gli insegnanti e i sindacati hanno difeso la Carta fondamentale

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    Festeggiano gli insegnanti che si riconoscono ne I partigiani della scuola pubblica, e nel Coordinamento di democrazia dostituzionale per il no al referendum. In una nota diffusa in queste ore si legge: “Il risultato ottenuto alle urne in occasione del referendum del 4 dicembre è il primo passo verso un reale cambiamento del Paese nella direzione della democrazia partecipata. È questa la lettura corretta da dare riguardo all’incremento del numero dei votanti sia al sud che al Nord. La “buona scuola” unitamente al jobs act – continua il comunicato – sono stati la prova tangibile dell’azione di un governo che si è rivelato totalmente autoreferenziale nell’esercizio della sua funzione legislativa. Fin dall’inizio abbiamo fatto notare che nessuna coerenza c’era tra il programma con cui il partito democratico aveva vinto le elezioni nel 2013 e il piano di riforme di Renzi. Nessun passo indietro dal primo giorno di governo , nonostante le proteste, nonostante gli scioperi sopraggiunti anche in barba alle assunzioni previste dalla legge 107/2015, nessun passo indietro da parte del governo, nonostante gli evidenti errori di una legislazione che ha conferito discrezionalità, negando certezza del diritto ai lavoratori e generando moltissime ingiustizie senza predisporre gli strumenti indispensabili a porvi rimedio”. La note chiude con una speranza degli insegnanti: “La nostra prospettiva, oggi, il 5 dicembre 2016, è che la classe politica destinata a traghettare l’Italia verso una nuova stagione di cambiamento. Uno dei passaggi obbligati del prossimo governo sarà quello di intervenire finalmente sulla legislazione scolastica attuale, per consentire all’istituzione forse più danneggiata dal governo Renzi di riprendere a funzionare con regole certe e democratiche, in linea con la carta costituzionale”.

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