Referendum. Nel Pd la Bossio chiede di andare al voto. E Magorno non pensa a dimissioni

Le reazioni della parlamentare pidiessina e del segretario regionale. Luigi Guglielmelli: E’ stato un voto politico con ripercussioni politiche

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    E il Pd, promotore del referendum suicida che fa? Nessun commento ieri sera mentre stamattina su Facebook sono apparsi diversi commenti. Molto chiaro quello di Enza Bruno Bossio, parlamentare piddina che pensa già al futuro e scrive: Ora al voto subito! Nell’era della post-verità bisogna essere netti. Soprattutto dopo una sconfitta. Basta senso di responsabilità scambiato per attaccamento alle poltrone. Renzi ha dato un bell’esempio. Seguiamolo coerentemente”. Si è fatto sentire anche sul social Ernesto Magorno segretario regionale dem. Il quale a differenza di Renzi che si è dimesso, non parla affatto di lasciare la poltrona nonostante la batosta subita. Scrive don Ernesto: “Non è il risultato per il quale ci siamo spesi ma prendiamo atto della netta volontà popolare e da questa ripartiamo nella nostra azione politica, con rinnovato impegno e immutata passione. In questa direzione, d’altro canto, va il discorso di Matteo Renzi, che con serietà, si è assunto a un’ora dal responso delle urne la responsabilità della sconfitta, rassegnando le dimissioni da presidente del Consiglio”. Ancora: “La prevalenza dei no porta in primo piano una immediata riflessione sulla necessità e l’urgenza, all’interno del Pd e dei governi e delle istituzioni del Paese, di modificare gli assetti precostituiti, abbandonando personalismi e rispondendo alla domanda di cambiamento che con forza ci viene consegnata dagli elettori. Il voto del Sud fotografa uno stato di malessere che non può passare in secondo piano. Rimaniamo fermamente convinti che la strada del rinnovamento non vada abbandonata, al contrario perseguita con forza e determinazione. Si apre una fase di difficile decodificazione sul piano strettamente politico ma il Pd tutto, a partire da quello calabrese, mantiene salda la barra del riformismo e della volontà di incidere positivamente nella vita del nostro Paese e della nostra regione, portando avanti e fino in fondo quei processi di rinnovamento che in maniera chiara ci vengono chiesti dai cittadini”. Infine il segretario provinciale dem, Luigi Guglielmelli. Sempre con un commento pubblicato su Facebook: “Era giusto provarci, ci abbiamo provato e abbiamo perso. Matteo Renzi si è dimesso. Rimane il rammarico di aver scelto questo terreno di battaglia politica, quello più facile per i nostri avversari perché si sono potuti unire sotto un’unica bandiera. E no, non era la Costituzione, a quella vogliamo bene tutti. A meno che ora mi dite che i partigiani sono tra Palermo e Reggio Calabria e che in Emilia ed in Toscana sono diventati tutti repubblichini”. Luigi Guglielmelli spiega che “è stato un voto politico con ripercussioni politiche. 19 milioni di italiani hanno votato No e la loro scelta va rispettata. Fatemi anche ringraziare i 13 milioni di italiani che hanno scelto il Si e che oggi sono dimenticati da tutti. E no, noi invece non dobbiamo dimenticarli ma dobbiamo ripartire da loro per provarci ancora e ancora e ancora finché riusciremo a convincere la maggioranza degli italiani delle nostre ragioni. Ora tocca al Presidente della Repubblica, al mio partito suggerisco di ritenere finita questa legislatura e di andare al più presto al voto. A dopo, ora mettiamoci al lavoro”.

    Astolfo Perrongelli

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