“Alla Corte dei Conti le spese illegittime della gestione Occhiuto.” Ma quando si vota?

Il presidente facente funzioni della Provincia, Graziano Di Natale: “La mia condotta improntata sulla legalità”

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    Da Aosta a Palermo, da Venezia a Bari, passando per Potenza attraverso la Basentana e raggiungendo la Calabria attraverso la sgarrupata autostrada: tutto il Pd a riflettere sulla sconfitta referendaria. Sì, tutti tra uno: lui, Grazianeddu Di Natale, ras del rione Sant’Agata, consigliere comunale di Paola e, attualmente e non si sa fino a quando, presidente facente funzioni della Provincia. Lui che aveva garantito al governatore Oliverio il successo del Sì nella città di san Francesco, lui dove raccoglieva consensi tra la gente (si fa per dire) promettendo a destra e a manca,, ha fatto fare una magra figura alla sua parrocchia referendaria. Dato che, a Paola il Sì ha ottenuto un misero 25% di voti a favore contro il 75% del No. Nonostante ciò, lui con il suo hastag#iononmollo ha deciso di tirare fuori gli attributi, proprio il giorno più doloroso per i dem calabresi. Mica per fare un mea culpa, ma per annunciare che si rivolgerà alla Procura della Corte dei Conti per le “spese illegittime della gestione dell’ente da parte dell’ex presidente, Mario Occhiuto”. L’avvocato paolano attraverso una nota lancia saette e fulmini: “Non mi nascondo dietro determinate sigle o soggetti particolari, mandati avanti per prestarsi a giochi di palazzo, ma rispondo assumendo in prima persona la responsabilità di quanto affermo. Ma preliminarmente devo dire che le reazioni scomposte di questi giorni – non ultima quella della lista “Nuova Cosenza” della quale, guarda caso, non vengono mai identificati ed esposti i referenti – sono il frutto dell’evidente nervosismo di chi sa di avere amministrato la Provincia di Cosenza senza il benché minimo rispetto dei canoni della correttezza e della legittimità amministrativa”. I componenti di Lista per Cosenza, nei giorni scorsi hanno accusato il facente funzioni di avere speso otto mila euro per un sito web (notizia anticipata da Cosenzainforma in una intervista al consigliere provinciale Franco Bruno). Esposto il motivo scatenante, il “nostro Brancaleone” lancia in resta, prosegue: “Sanno bene costoro che le spese illegittime sono frutto della scellerata gestione dell’ente prima del mio insediamento. È evidente che la mia condotta, improntata sulla legalità e sulla trasparenza, coglie nel segno nei confronti di chi sa che su questo terreno perde il confronto; ma l’azione di pulizia che ho avviato non sarà arrestata da chi crede maldestramente di riuscire a spostare l’attenzione. I cittadini della provincia saranno, al contrario, puntualmente informati su cosa è accaduto nell’ente nel biennio 2014/2016 e di come le risorse pubbliche sono state sperperate”. Si legge ancora nella nota: “Stiano quindi tranquilli lorsignori, che non darò solo seguito a quanto già avviato nei mesi scorsi relativamente all’invio presso la Procura della Corte dei Conti dei contratti esterni sottoscritti per lo staff, i dirigenti e il direttore generale, il cui costo nel solo anno 2016 è pari a 622.176 euro. Daremo conto anche di come funzionava prima che assumessi la presidenza: di come, per esempio, si firmavano transazioni legali senza il parere dei Revisori dei Conti; di come si spendevano 41.800 euro per l’acquisto di un Diorama da posizionare nella Villa Vecchia comunale; oppure per commissionare volumi sullo studio dei fondali marini, piuttosto che sullo studio del rapporto fra uomo e animali. Il tutto dimenticandosi delle funzioni fondamentali della Provincia e scordandosi quindi dei cittadini amministrati.Tutto ciò è solo una piccolissima parte di quanto riscontrato, ma che dà pienamente l’idea del metodo di gestione della “cosa pubblica” utilizzato dalla precedente presidenza.Correttamente con la mia condotta non solo illustrerò le cose fatte e che farò nel prossimo futuro, ma darò conto di quello che ho trovato e di ciò che con grandi sacrifici ho evitato – vale a dire il dissesto finanziario”. Insomma, tanto per cambiare, il “#iononmollo” vuol dire che Di Natale non vuole propria staccarsi dalla poltrona della presidenza della Provincia. Seppure dovrà farlo, dopo il ko referendario. Ma qualcuno dovrà pur farglielo capire. E sulla questione dell’indizione delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, Grazianeddu fa l’ennesimo annuncio: “Quanto alle elezioni, stiano tranquilli i miei detrattori. Rispetterò le indicazioni che le norme in materia prescrivono, sapendo che mai e poi mai limiterò l’uso della democrazia e della partecipazione democratica, diversamente da quanto avvenuto nel recente passato con un presidente decaduto rimasto attaccato alla poltrona da febbraio fino a settembre; vale a dire fino a quando tutti i tribunali a cui ha ricorso gli hanno dato torto. Sappiano infine che i tentativi di distogliermi dalla guida dell’ente non troveranno sponda, né mi farò intimorire da chi usa la strategia di mettere la polvere sotto il tappeto”. Una prova di forza insomma, Di Natale si è affezionato tanto alla carica che ricopre. Ha incontrato politici importanti, poi, s’è fatto bello quando durante la campagna elettorale ha stretto la mano al ministro Maria Elena Boschi. Un dettaglio non da poco che ha mandato su tutte le furie Oliverio. Poi, chi lo incrocia per le vie di Paola afferma di vederlo insoddisfatto e checanticchiarebbe continuamente: “Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo. E mai nessuno al mondo mi potrà fermare, Fermare, fermare”…. Nei prossimi giorni Graziano Di Natale dirà la sua verità al popolo, sperando che annunci anche la data in cui darà l’opportunità di votare il un nuovo consiglio provinciale con un nuovo presidente democraticamente eletto. Per fare in modo che la Provincia non abbia più un semplice consigliere comunale al suo vertice.

    Astolfo Perrongelli

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