Gaspare Galli: “Bisogna avere meno paura di esprimere le proprie opinioni”

Il segretario cittadino dei giovani del Pd e esponente del circolo Aldrovandi

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    Se saranno capaci di allontanare il marciume dalla politica e a non farsi inghiottire da speculazioni e personalismi, il futuro dalla loro parte. Gaspare Galli, giovane piddino, ha le idee chiare, componente del circolo F. Aldrovandi e della segreteria giovanile del Pd. Eccolo a cosenzainforma.

    Sei componente del circolo giovanile del Pd Aldrovandi, cosa ti ha spinto a impegnarti in politica?

    Fare politica è qualcosa che senti dentro. È la volontà di mettersi al servizio degli altri, senza altro scopo personale o di ricerca di visibilità e guadagno. La sfida è quella di raccogliere le istanze dei cittadini, prestandogli un servizio attraverso la soluzione dei loro problemi. Faccio politica con i Dem perché continuo a credere che serva seguire la bussola della lotta alle disuguaglianze. Il Pd sta attraversando una fase delicata, nei circoli si vedono sempre le stesse persone e meno giovani.

    Come cambiare tendenza?

    I Giovani Democratici sono l’organizzazione giovanile partitica più numerosa d’Italia. I circoli PD più attivi sono quelli dove c’è una forte rappresentanza dei miei coetanei, che spesso hanno un ruolo fondamentale all’interno del gruppo. Quindi, secondo me, il problema non è l’essere rappresentati, ma ascoltati e soprattutto capiti. Riconquistiamo i giovani che hanno votato No lo scorso 4 Dicembre, attraverso un nuovo legame di fiducia che riconquisti quest’intera generazione perduta dalla politica. Solo così si può (ri)vincere perdendo.

    A livello nazionale c’è stata l’ennesima scissione nel partito democratico. Renzi si è dimesso e ora sono in tre a sfidarlo per la segreteria del partito. Tra gli sfidanti dell’ex presidente del consiglio chi preferisci e perché?

    Io ritengo che la scissione sia nata su un terreno sbagliato. Si è privilegiato il posizionamento rispetto alla politica. Per quanto mi riguarda, e con me tutti gli iscritti del circolo, produrre l’ennesima frattura nella sinistra può produrre solo un indebolimento del fronte progressista a favore delle destre e dei populismi. Per quanto riguarda il congresso, faremo una discussione su chi sostenere tenendo ben presente la salvaguardia del profilo riformatore del PD. A noi giovani interessano le politiche prima delle persone.

    Il tuo impegno è anche rivolto al mondo universitario. A proposito del progetto Erasmus e delle proposte per valorizzare le nuove leve della politica. Quali indicazioni puoi dare?

    Ho avuto la fortuna di rappresentare gli studenti sia a scuola che all’università. Qualche giorni fa, abbiamo organizzato #EuOnTheRoad per celebrare l’anniversario dei 30 anni del progetto Erasmus e i 60 anni dei Trattati di Roma. L’abbiamo fatto perché crediamo che il modo migliore di celebrare questi anniversari, sia quello di rendere le generazioni Erasmus protagoniste nella grande missione di sconfiggere gli egoismi e le divisioni che stanno attraversando il nostro continente. Si attende in Calabria la data del congresso.

    Ma a parte il consigliere regionale, Carlo Guccione che ha scelto di seguire Il ministro Orlando, il resto della componente dem è orientata a schierarsi ancora con Renzi. Non è che più di qualcuno ha paura di perdere il treno che lo porta a Roma?

    Io credo che bisogna privilegiare la politica. Il governo Renzi è stato il nostro governo. Di questo governo ha fatto parte anche Orlando che fa parte anche di quello attuale. Credo che la difesa delle cose buone fatte, e ce ne sono (si pensi soltanto a tutta la questione dei diritti civili) appartenga a tutti, come a tutti, compreso Renzi, appartiene la necessità di correggere gli errori. In Calabria si sta ragionando su questi temi non sul destino dei singoli, questione legittima ma non esclusiva. Quindi nessun treno da perdere o da prendere, ma riflessione profonda su ciò che deve essere la Calabria nello scenario nazionale. Come giovani, a cominciare dal reddito minimo, abbiamo tante cose da proporre. Come giovani staremo con chi condivide queste battaglie e intende farne oggetto del programma del prossimo governo di centrosinistra.

    Che ne pensi della componente giovanile piddina?

    Prima di tutto ‘piddina’ è un termine non consono a giovani che levano tempo a studio, amici e findanzate/i e, spesso, anche risparmi propri per lottare a qualcosa in cui credono. Detto questo, consiglierei a tutti i Giovani Democratici di avere meno paure di esprimere le loro opinioni. Molto spesso aspettiamo le dichiarazioni degli altri big per esprimere la nostra opinione. Io penso che la vera sfida di una giovanile sia quella di anticipare e incalzare il partito sui temi della nostra generazione. Come fece Massimo D’Alema, da segretario della FGCI, quando avviò la battaglia per l’abbassamento della maggiore età dai 21 ai 18 anni.

    Infine, un tuo giudizio sul lavoro che sta svolgendo l’opposizione al Comune di Cosenza…..

    Rispetto alla precedente esperienza consiliare ci pare che il gruppo di opposizione sia più coeso e incisivo rispetto al passato. È giusto denunciare il degrado sociale e culturale che la città dei Bruzi subisce a causa di una evidente incapacità di governo. L’unità del partito è importante contro la destra, nascosta da un falso civismo, cosentina e regionale perché solo quando il PD è unito, come dimostrato nelle ultime elezioni provinciali o regionali, non ha competitor. Come circolo portiamo avanti le nostre battaglie contro una amministrazione povera e disattenta ai bisogni dei cittadini, se non quelli clientelari. Nel corso dell’ultima assemblea, abbiamo deciso di incalzare la giunta comunale riprendendo le 11 idee che avevamo elaborato attraverso la candidatura di una nostra iscritta, Luigia Sproviero, con cui abbiamo affrontato i temi della disabilità, dei diritti degli animali, di alfabetizzazione digitale e di una nuova regolamentazione civica del terzo settore. Anche attraverso questo tentiamo di valorizzarci dandoci una nostra consistenza, senza essere mera cassa di risonanza dei grandi.

    Astolfo Perrongelli

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