La metro leggera approda in Commissione trasporti

“C'è bisogno di un atto di fiducia per riprendere i progetti del Museo di Alarico e del contratto di S. Lucia. Se questo avverrà, da qui a tre mesi potrà esserci la firma dell'Accordo sulla metropolitana”

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    “C’è bisogno di un atto di fiducia che faccia riprendere da subito la realizzazione di quelle opere già finanziate e bloccate in maniera avventata, e cioè il Museo di Alarico e il contratto di quartiere di S.Lucia. Se questo avverrà, da qui a tre mesi potrà esserci la firma dell’Accordo di programma sulla metropolitana leggera”.

    Questa la linea dell’Amministrazione comunale sulla questione della metropolitana leggera, esplicitata questa mattina a Palazzo dei Bruzi dall’Assessore alla pianificazione urbana e mobilità sostenibile Michelangelo Spataro, alla sua prima uscita ufficiale dopo la nomina nell’esecutivo guidato dal Sindaco Mario Occhiuto. L’Assessore Spataro ha rappresentato, nella Commissione trasporti appositamente convocata dal Presidente Gisberto Spadafora su sollecitazione del consigliere del PD Carlo Guccione, lo stesso Sindaco Occhiuto, impossibilitato ad intervenire per concomitanti impegni istituzionali.

    “E’ importante concorrere tutti insieme a questo risultato – ha sottolineato ancora nel suo intervento l’Assessore Spataro – per far sì che la città faccia un salto in avanti e conosca quella evoluzione che ridisegni, oltre la metro, il suo futuro più complessivo”. Una commissione trasporti molto partecipata quella di oggi che ha fatto registrare, oltre alle presenze dei consiglieri comunali, anche quella dell’ingegner Luigi Zinno, tecnico della Regione Calabria e Responsabile del Procedimento della metropolitana leggera. Dopo l’introduzione del Presidente Gisberto Spadafora, il primo ad intervenire è stato il consigliere che aveva chiesto la discussione, Carlo Guccione. “Quello della realizzazione di quest’opera – ha detto Guccione – è un appuntamento importante per la città di Cosenza, non solo perché la metro tranvia è stata concepita come una grande infrastruttura di collegamento tra l’Università ed il Savuto, ma anche per le opportunità che si aprono attraverso l’Accordo tra Regione e Comune. Ci sono, infatti – ha aggiunto il consigliere comunale del PD – una serie di opportunità per Cosenza, a latere della realizzazione delle metro tranvia”.

    Ed ha citato la correlazione tra la realizzazione della metro e quella dell’ovovia di collegamento con il centro storico ed il Castello Svevo, sottolineando come sia prevista una fermata proprio in corrispondenza dell’ovovia.

    “In un momento così difficile per il reperimento di finanziamenti – ha proseguito Carlo Guccione – la Regione ha fatto una scelta importante. Noi ci giochiamo una fetta importante di credibilità per il ruolo ed il peso politico che la provincia di Cosenza potrà avere in futuro, soprattutto sul piano della fruibilità di questa parte della Calabria che più direttamente ci riguarda. Il rischio – ha aggiunto Guccione – è di essere tagliati fuori, in considerazione del fatto che il Governo nazionale, oltre al Patto per la Calabria, ha previsto anche un patto per la città metropolitana di Reggio Calabria. La metro leggera di Cosenza e Rende crea un comune unico e rappresenta una realtà per dialogare con pari dignità con la Regione e con il Governo nazionale”.

    Quanto agli aggiustamenti, Guccione si è detto convinto che “quelli potranno trovarsi”. Il consigliere del PD ha dato merito al Sindaco Occhiuto di aver saputo contrattare con la Regione, “ma ora – ha ribadito – c’è la necessità di fare presto. Occorre raggiungere un accordo e firmarlo subito, per far compiere alla città di Cosenza un salto di qualità. Noi e Rende abbiamo un canale preferenziale che dobbiamo utilizzare. E’ un’occasione da non perdere. Un pezzo di Università deve andare nel centro storico e la metropolitana lo permette. Per spostare lo sviluppo al Sud, come teorizzato più volte dallo stesso Sindaco della città, bisogna creare le infrastrutture ed invertire così la tendenza dello sviluppo verso Nord che ha spopolato Cosenza. Noi ci mettiamo la faccia e la politica garantisce il rispetto di questo accordo. Ci siamo fatti carico di mettere da parte le ragioni della politica che ci indurrebbero a fare melina. E’ evidente che le priorità le decide il Comune.

    Molto dipenderà dalle scelte che vuole fare l’Amministrazione comunale. Le priorità che ha posto l’Amministrazione comunale sono la ripresa dei lavori del Museo di Alarico e del Contratto di quartiere di S.Lucia. Noi vigileremo affinché si possa arrivare ad una decisione nel più breve tempo possibile”. Da Guccione è venuto, infine, un invito esplicito all’Amministrazione comunale a riprendere al più presto i rapporti con la Regione per indicare tempi e modalità per la sottoscrizione dell’Accordo. E si è lasciato sfuggire anche una chicca: “l’accordo lo firmiamo a Cosenza”. Le diverse tappe dell’interlocuzione intercorsa sulla metro leggera tra Regione e Comune sono state passate in rassegna dall’ing.Luigi Zinno. “C’è la volontà della Regione e del Presidente Oliverio – ha detto Zinno – di sgombrare il campo dalle incomprensioni di queste ultime settimane. Il primo punto da cui partire – ha chiarito ancora Zinno – è l’Accordo di programma, un atto previsto dalla legge regionale 19 e dal decreto legislativo 267. Non si può andare avanti nel procedimento se manca l’accordo”. Nel corso della lunga interlocuzione avuta tra Regione e Comune, il tecnico responsabile del procedimento ha ricordato, inoltre, la presa d’atto della volontà del Sindaco di inserire all’interno dell’accordo una serie di opere che da una parte dovevano essere legate alla mobilità sostenibile nell’area urbana, con tutta la certezza di poterle realizzare e, dall’altra, che non si interfacciavano direttamente con il sistema della metro.

    “Legare alcuni interventi alla contestuale decadenza dell’accordo – ha detto ancora Luigi Zinno – non è possibile per legge”. Il tecnico della Regione Calabria ha anche ricordato che alcune richieste del Sindaco Occhiuto di modificare l’accordo sono state accolte. “Ad esempio – ha precisato Luigi Zinno – quando il Sindaco ha richiesto la possibilità di utilizzare un sistema di vettore che non avesse bisogno dell’alimentazione elettrica. Nel punto 5.2 dell’Accordo di programma è stata inserita la possibilità di utilizzare materiale rotabile di minore impatto. Ciò che stiamo ridisegnando – ha concluso l’ingegnere Zinno – è tutto il sistema del trasporto pubblico urbano, dal Savuto all’Università. La metro funge da colonna vertebrale di questo nuovo sistema. D’altra parte la Commissione europea ha finanziato l’opera solo se accompagnata dalla riorganizzazione complessiva del Trasporto pubblico locale”. Soddisfazione per l’esito della Commissione trasporti è stata espressa dal suo Presidente Gisberto Spadafora. “Oggi – ha detto – abbiamo scritto una bella pagina di democrazia, perché le Amministrazioni hanno ripreso a dialogare e questo non può che essere accolto con favore come un primo passo verso la firma dell’accordo di programma. Prendo atto dei tempi che sono stati indicati dall’Assessore Spataro, anche perché l’indicazione della tempistica in politica non capita tutti i giorni e rappresenta un fatto abbastanza raro”.

    Nel corso del dibattito si sono registrati gli interventi del consigliere Piercarlo Chiappetta che ha parlato di “percorso nuovo per lavorare tutti insieme per il bene della città” e di Damiano Covelli che ha sottolineato come “oggi sia stato segnato un punto positivo verso la soluzione. Non possiamo lasciarci sfuggire questa opportunità, né sciuparla. La realizzazione della metro tranvia – ha detto ancora Covelli – rappresenta un primo passo verso la città unica. Solo così potremo tenere insieme il polo moderno della cultura (l’Università) con l’altro polo, quello storico e della memoria, che risiede nella Cosenza antica”. Citando Manzoni, il consigliere Giovanni Cipparrone non ha dubbi: “è un’opera che s’ha da fare!”. Ma si augura che alla realizzazione della metro corrisponda quella delle infrastrutture su via Popilia perché “la metro deve integrare via Popilia al resto della città, mentre, allo stato, sembrerebbe che quest’opera non integri quella parte di città che si chiama via Popilia. Mi attrezzerò a combattere una battaglia – ha affermato ancora Cipparrone – se non saranno portate avanti delle opere infrastrutturali sul territorio di via Popilia. Non ci si può perdere per 50 metri. La totalità della città deve poter usufruire della metro tranvia”. Corregge il tiro Carlo Guccione: “la metro tranvia rimette al centro via Popilia. Mi sembra pleonastico persino ribadirlo e ciò anche dal punto di vista del valore degli immobili”. Per la consigliera Francesca Cassano, l’accordo di programma è già di per sé una garanzia. Mi auguro che ci si avvii alla sua sottoscrizione”. Infine, il consigliere Andrea Falbo ha chiesto direttamente all’ingegnere Zinno se era previsto il finanziamento per la realizzazione dell’arteria su via Popilia. “Le varie proposte arrivate in regione – ha risposto Zinno – non prevedevano questa arteria, ma la scelta delle priorità spetta al Comune. Se il Comune la prevede come priorità, bisognerà sacrificare qualcos’altro perché i finanziamenti non sono infiniti”.

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