Viadotto Cannavino. ‘Hanno vinto i cittadini’

Lo dice Giuseppe Graziano che aggiunge: “Anas investe 768mila euro. Serviranno per il comfort stradale? Speriamo innanzitutto per la sicurezza!”

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    “Sulla pericolosità del ponte Cannavino avevamo ragione. E insieme alle nostre preoccupazioni, avevano fondatezza anche quelle delle associazioni, degli utenti e dei cittadini dell’area Presilana che da mesi lanciano il grido d’allarme per la condizione precaria in cui versa la campata centrale del viadotto: uno dei più alti dell’intera tratta della “Silana Crotonese”. Non sono caduti nel vuoto i miei appelli ad intervenire, rivolti alla Regione Calabria e al Governo, che hanno contribuito affinché Anas Spa assumesse i doverosi provvedimenti ed impegnasse oltre 700mila euro per la messa in sicurezza del ponte”.

    È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano che sottolinea come: “ nel merito della questione relativa alle precarie condizioni strutturali in cui versa l’intera tratta stradale che collega Paola a Crotone passando per Cosenza, nella scorsa estate avevo rilanciato e sostenuto le ragioni – oggi dichiarate fondate dalla stessa Anas – dell’instabilità del viadotto Cannavino, nel comune di Celico, e posto l’attenzione anche sul ponte di San Fili, sempre lungo la SS107, carente di manutenzione e con simili situazioni di precarietà strutturale”.

    “Sorvoliamo sul fatto – dichiara Graziano – che Anas abbia stanziato 768mila euro “finalizzati all’ottimizzazione del comfort di marcia del viadotto”. Perché da noi in Calabria non manca la comodità; bensì, nel caso specifico delle strade, mancano proprio gli standard minimi di sicurezza! Lasciamo ad Anas, dunque, il conforto di non aver voluto riconoscere la ragione dei cittadini ed incassiamo la soddisfazione che quei soldi, di fatto, potrebbero servire a mettere in sicurezza il ponte ed evitare, così, drammi e tragedie, se non più gravi, almeno come quelle che nelle ultime settimane hanno interessato altre strade italiane. Proprio a causa della precarietà di soprapassi e ponti stradali”.

    “Nell’agosto scorso – aggiunge il Segretario questore dell’Assemblea regionale calabrese – avevo sollevato la necessità di una perizia statica del viadotto che ne certificasse, con dati concreti e tangibili, la percorribilità. Del resto le centinaia di foto, di video e di testimonianze avevano già dato, in modo ampio, l’impressione di una condizione di palese instabilità della struttura. Tangibile anche all’occhio dei profani in materie ingegneristiche. Chiesi, allora, una risoluzione incisiva di recupero e messa in sicurezza del ponte Cannavino. E non solo – come continua ad asserire Anas – di un intervento che riguardi il “comfort degli automobilisti”. O meglio, mi auguro che i lavori portino davvero giovamento alla solidità della struttura. Con l’auspicio che a breve venga effettuata anche una ricognizione con successivo impiego di risorse per riqualificare e mettere in sicurezza il ponte di San Fili che versa in simili condizioni di precarietà”. “Nel frattempo – prosegue – da Consigliere regionale, insieme al movimento nazionale Il Coraggio di Cambiare l’Italia da tempo impegnato nella tutela del diritto alla mobilità, proseguirò la mia campagna di monitoraggio e denuncia nella vertenza del sistema trasporti in Calabria. Rimarrò vigile e attento – conclude Graziano – sui risvolti della questione del ponte di Celico, così come anche sulla questione della Statale 18, della Statale 106 e della SS 534 ma anche su opere come la Sibari-Sila che attendono da anni di essere realizzate”.

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