Provincia: Attività mai partita. E i dipendenti rimpiangono Occhiuto

Il presidente Franco Iacucci in difficoltà nella gestione dell'ente dopo il disastro provocato da Di Natale

Più informazioni su


    Di certo non è l’ultimo arrivato. È stato per lungo tempo il braccio destro e pure quello sinistro del governatore, Mario Oliverio. Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza, è un abile amministratore. Sindaco di Aiello Calabro, ha conquistato la Provincia con un voto plebiscitario. A rovinargli il gusto della vittoria c’è stato un piccolo dettaglio: ha gareggiato da solo. Sì perchè il centro destra non aveva messo in campo alcun competitore.

    Di conseguenza, la sera delle celebrazioni, nella sede di piazza XV Marzo a festeggiare ci stava tutto il Pd che conta, dal governatore Oliverio a Nicola Adamo (pedinato quest’ultimo da Pino Tursi Prato, socialista di ferro e sempre pronto a cercare un posto al sole). Presente pure Graziano Di Natale, ex facente funzioni soddisfatto del risultato ottenuto: primo degli eletti, che andava in giro per le stanze e gli uffici della Provincia ripetendo la solfa che lo ha accompagnato nella sua gestione suicida dell’ente, #iononmollo.

    Comunque, sono trascorsi ormai quattro mesi ed è tempo di fare un breve bilancio di quanto sinora fatto da Franky Iachi (così lo chiamano i suoi dipendenti) Iacucci. Un cognome che trasuda potere, simile a quello di in italo americano che ha fatto fortuna a New York o a Chicago. Tuttavia, meglio non varcare l’oceano e restiamo a Cosenza. Si diceva di tracciare il cammino del neo presidente. Agli atti risulta quasi nulla. Non ci sta la nomina di un capo gabinetto né di un capo segreteria. Spesso compare al secondo piano del palazzo di piazza XV Marzo il sindaco di Rovito, Felice D’Alessandro, giovine promessa piddina ma non si conosce il suo ruolo.

    Di importante, se così si può dire, Franky ha avuto un incontro con Mario Occhiuto per la questione riguardante la realizzazione della metro a Cosenza. Ma non si capisce Iachi chi abbia rappresentato al vertice: per essere chiari, non si comprende se sia entrato nella parrocchia di Carlo Guccione. Già perché il presidente della Provincia ha ripetuto le stesse parole che il consigliere regionale del Pd aveva espresso durante una conferenza stampa, poche ore prima. Ovvero che “era necessario un accordo tra Regione e i Comuni di Cosenza e Rende per non perdere i 160 milioni di fondi destinati alla metro”. Franky, però continua a sostenere, che è sempre un renziano di ferro.

    Però sorge un dubbio: al momento della compilazione delle liste relativa alla mozione Renzi per le primarie della segreteria dem che si svolgono oggi, il governatore Nicola Mario Adamo Oliverio (il ruolo di capo della giunta nel frattempo si è sdoppiato), ha puntato su Luigi Guglielmelli, segretario provinciale del partito.

    E questo particolare ha mandato in tilt Iachi il quale, secondo alcuni, sarebbe andato a meditare in un convento benedettino, per poi decidere che fare. Che fosse scomparso la prova è data dal fatto che dall’ufficio stampa non è arrivato per una decina di giorni alcun comunicato dell’attività dell’ente a firma Iacucci. Poi, una mattina, prima delle presentazione delle candidature per sfidare Renzi, ci siamo recati in Provincia. Abbiamo chiesto a uno delle tante guardia che stanno davanti all’ngresso se ci fosse il presidente. Questa la risposta: “Te ne saresti accorto, sti comunisti parcheggiano la loro auto proprio davanti alla loro stanza, ma non c’è oggi”.

    Varcata la soglia provinciale, abbiamo fatto un giro per i vari uffici chiedendo pareri su come fosse l’andazzo. Un impiegato c’ha spiegato che Iacucci si stava sforzando per risanare il disastro provocato da Di Natale. Altri hanno affermato che “è una brava persona, che la Provincia per lui è l’ultima spiaggia”. E hanno concluso: “Presidenti in gamba come Mario Occhiuto non se ne trovano”.

    Astolfo Perrongelli

    Più informazioni su