Enza Bruno Bossio: ‘Cassazione su Riina ha supplito a vuoto normativo’

Nota della parlamentare Pd

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    “Il tema sollevato dalla Corte di Cassazione in merito al caso Riina evidenzia un grave limite della nostra legislazione che io credo debba essere definitivamente colmato.Il problema di fondo, infatti, è come conciliare l’esigenza di continuare a mettere in condizione di non nuocere alla società un pericoloso criminale con i principi di umanità della pena sanciti dall’art. 27 della Costituzione”. Scrive in una nota la parlamentare Pd Enza Bruno Bossio.

    “È questa esigenza di fondo che sta alla base della proposta di legge che mi vede prima firmataria, e ora all’esame del Senato, con la quale si propone di superare l’ergastolo ostativo, che riguarda quei detenuti che, in ragione del loro “non pentimento o non collaborazione”, avvenuto magari decenni prima in contesti assolutamente diversi da quelli attuali, non possono accedere ai benefici previsti dalla legge che attenuino il regime di carcere duro ai quali sono sottoposti”. Prosegue l’esponente cosentina a Montecitorio.

    “Non si tratta di liberare criminali ma di affidare ai giudici di sorveglianza la valutazione caso per caso e fornire loro strumenti più chiari e ampi per dare così risposta ai temi che la sentenza della Cassazione è costretta a ricordarci proprio perché non esiste una coerente legislazione in materia. Se è nella natura stessa di uno Stato democratico garantire insieme sicurezza e diritti, rigore e umanità, anche a persone che nella loro vita si sono macchiati di delitti orribili e hanno calpestato diritti e violato ogni principio di umanità, è necessario fornire alla magistratura gli strumenti più opportuni per poter operare nella certezza formale e sostanziale della legge”. Aggiunge Bruno Bossio.

    “Se la legge sull’ergastolo ostativo fosse stata approvata e in vigore la Cassazione non sarebbe stata costretta ad intervenire ricordandoci principi costituzionali tanto fondamentali. E magari ci saremmo anche evitati certi aspetti davvero paradossali di un dibattito che troppo spesso discute del dito e non della luna”. Conclude la nota della parlamentare Pd.

     

    (foto Quarto Grado)

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